Sacro fuoco Juventus: l’Inter, l’Europa e la giustizia

La semifinale di Coppa Italia contro i nerazzurri, l’obiettivo Europa League e la battaglia legale infiammano il mondo bianconero

TORINO - In una scienza così poco esatta come il calcio, a volte un particolare è in grado di cambiare una stagione intera. Quando vira il colore sopra le cinquanta teste che fanno parte di un gruppo-squadra a volte avviene qualcosa che non è magico ma nemmeno così tanto razionale. La vittoria pesante e pragmatica sulla Lazio nel quarto di finale di Coppa Italia proietta una luce nuova sulla Continassa, dove a volte i tramonti si colorano di rosso-arancione ad accarezzate le vette che dominano lo sfondo. E così la semifinale di Coppa contro una squadra non qualunque, l’Inter, trasformerà aprile in un mese infuocato (il 4 e il 25 aprile): chi passa giocherà la finale di Roma il 24 maggio contro la vincente dell’altra sfida in due atti tra Fiorentina e Cremonese. Dunque la strada per l’Europa potrebbe passare anche dall’alzare al cielo questo trofeo che Allegri ha già vinto 4 volte sulla panchina bianconera. Una competizione, la Coppa Italia, in cui capitan Danilo e compagni hanno ritrovato il piacere di giocare senza tossine mentali provenienti dalla giustizia sportiva.

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Fiammata Juventus

Perché a differenza del campionato, in cui la Corte federale d’appello è riuscita a disintegrare cinque vittorie ottenute dai bianconeri sul campo (15 punti), in Coppa Italia non ci può mettere becco. Per cui almeno in questo trofeo la Juve può scendere in campo sapendo che è davvero padrona del proprio destino. E poi, tra l’altro, sarebbe meglio evitare il bis come stagioni in cui si vince nulla: la scorsa fu la prima dopo dieci di fila in cui vennero collezionati scudetti e Coppe. Ma questa fiammata accesasi con la vittoria sulla squadra dell’ex Maurizio Sarri è utile a scaldare oltremisura: a beneficiarne è tutto l’ambiente Juve. Che tra poco più di dieci giorni, giovedì 16 alle ore 21, affronterà nella gara d’andata i francesi del Nantes in Europa League con in palio l’accesso agli ottavi di finale. E anche in questo caso si tratta di una strada alternativa per conquistare l’Europa della prossima stagione: chi vince questo trofeo acquisisce il diritto di partecipare all’edizione della Champions League dell’annata successiva. Certo, la Juventus anche in questo caso resta nel limbo, poiché incombe una potenziale squalifica da parte dell’Uefa che ha aperto una indagine sulla scorta delle carte acquisite dalla Procura Federale grazie all’inchiesta Prisma della Procura della repubblica di Torino e dovrà valutare la veridicità dei bilanci presentati in base ai quali è stato siglato l’accordo sul Financial Fair Play.

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Come finirà la battaglia?

Se dovesse scattare la squalifica per la partecipazione alle Coppe europee perlomeno la Juve si toglierebbe subito il dente nel caso in cui riuscisse a qualificarsi attraverso la vittoria della Coppa Italia o dell’Europa League. Molto dipenderà anche da come finirà la battaglia sui 15 punti nel ricorso al Collegio di garanzia dello sport presso il Coni e cosa prevederà nel grado finale il filone legato alla “manovra stipendi” che non ha ancora partorito richieste da parte del procuratore federale Giuseppe Chiné. Nel frattempo i legali bianconeri stanno studiando come architettare al meglio il ricorso al Collegio e in questa settimana sono stati numerosi gli interventi di illustri esperti di diritto amministrativo e di diritto sportivo che hanno sottolineato quante incongruenze e “stranezze” giuridiche offrano le motivazioni della sentenza.

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TORINO - In una scienza così poco esatta come il calcio, a volte un particolare è in grado di cambiare una stagione intera. Quando vira il colore sopra le cinquanta teste che fanno parte di un gruppo-squadra a volte avviene qualcosa che non è magico ma nemmeno così tanto razionale. La vittoria pesante e pragmatica sulla Lazio nel quarto di finale di Coppa Italia proietta una luce nuova sulla Continassa, dove a volte i tramonti si colorano di rosso-arancione ad accarezzate le vette che dominano lo sfondo. E così la semifinale di Coppa contro una squadra non qualunque, l’Inter, trasformerà aprile in un mese infuocato (il 4 e il 25 aprile): chi passa giocherà la finale di Roma il 24 maggio contro la vincente dell’altra sfida in due atti tra Fiorentina e Cremonese. Dunque la strada per l’Europa potrebbe passare anche dall’alzare al cielo questo trofeo che Allegri ha già vinto 4 volte sulla panchina bianconera. Una competizione, la Coppa Italia, in cui capitan Danilo e compagni hanno ritrovato il piacere di giocare senza tossine mentali provenienti dalla giustizia sportiva.

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