Juventus, la chiave di Allegri per far segnare di più Vlahovic

Nella sfida di ritorno di Europa League contro il Nantes servirà una squadra maggiormente efficace in avanti: crea ancora troppo poco
Juventus, la chiave di Allegri per far segnare di più Vlahovic© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO -   Alla Juventus a Nantes potrebbe bastare anche solo un pizzico di fortuna in più (traversa, linea e palo colpiti con un solo tiro da Chiesa l’esempio più lampante) per cambiare a proprio vantaggio il risultato dell’andata e guadagnarsi l’accesso agli ottavi di Europa League. Sulla fortuna però è bene non fare mai affidamento, dunque la squadra bianconera dovrà cercare di fare ancora meglio di quanto abbia comunque fatto allo Stadium. Un miglioramento da ricercarsi soprattutto nella fase offensiva, visto che il Nantes è stato pericoloso solo nell’azione dell’1-1, mix di errori individuali (passaggio sbagliato di Fagioli) e ancora sfortuna (la scivolata di Bremer che gli ha impedito di chiudere su Blas). Anche la squadra di Allegri, però, non ha impensierito Lafont per quanto avrebbe potuto nei propri periodi migliori (la prima mezzora del primo tempo e quella finale). Merito anche della fase difensiva francese, decisamente efficace nel 2023 (quattro gol subiti in 11 partite prima del 3-1 incassato domenica in casa del Lens). Come perforare più spesso la retroguardia di Kombouaré? Facendo meglio e più spesso quel che la Juve ha fatto all’andata.

Di Maria libero

Quando una delle chiavi è stata la totale libertà di svariare di Di Maria, unita alla sua capacità di trovare la posizione giusta: spesso quella di mezzala destra, liberata dalle rotazioni tra i centrocampisti. Da quella zona il Fideo aveva fatto le prove generali per l’azione del gol già al terzo minuto, cambiando campo in profondità per Vlahovic spostato sul centrosinistra, con Chiesa in posizione di centravanti. La difesa del Nantes era però riuscita a chiudere, contrariamente a quanto accaduto al 13’, con Chiesa più largo nelle vesti di uomo assist e DV9 pronto a colpire a centro area. La capacità del Fideo di smarcarsi e la sua abiltità nel trovare i compagni in profondità (oppure di attaccare l’area palla al piede) sarà ancora un’arma fondamentale, ma dovrà essere sfruttata meglio, dando all’argentino più soluzioni per verticalizzare.

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Chiesa e Vlahovic più vicini

Con una presenza più frequente di Chiesa vicino a Vlahovic (la traversa-palo colpita dall’azzurro è arrivata su passaggio del serbo) e con più inserimenti da parte dei centrocampisti: soprattutto Rabiot, che sta diventando sempre più efficace in quel tipo di giocata, ma contro il Nantes si è proposto poche volte (una di queste ha portato all’occasione di Chiesa, con il servizio del francese per Vlahovic). Quali armi utilizzare con più frequenza dipenderà anche dalle scelte di formazione. All’andata la Juve ha giocato con un sistema cangiante: un 4-3-3 che diventava 5-3-2 quando il Nantes consolidava il possesso nella metà campo bianconera, lasciando invece i soli Bremer e Danilo a impostare con l’aiuto di un centrocampista quando erano i bianconeri ad attaccare, con Vlahovic punto di riferimento offensivo e gli altri sei giocatori ad alternarsi nei compiti di costruzione e inserimento. Soluzione che però ha portato Chiesa a essere a volte troppo lontano da Vlahovic, soprattutto quando la Juve ha abbassato ritmo e baricentro: tenere più alti entrambi, e l’azzurro più stabilmente in posizione offensiva, potrebbe pagare. Posizione più offensiva che Chiesa ha tenuto dopo gli ingressi di Locatelli e Kostic e il passaggio a 3-4-2-1, che potrebbe essere una soluzione per cercare di chiudere subito la partita. Partita che però potrebbe decidersi ai supplementari e in quest’ottica, vista la stanchezza di questi giorni, Allegri potrebbe anche valutare di tenere Chiesa come soluzione a partita in corso, puntando sul 3-5-2: in quel caso più che mai saranno fondamentali inserimenti continui dei centrocampisti.

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TORINO -   Alla Juventus a Nantes potrebbe bastare anche solo un pizzico di fortuna in più (traversa, linea e palo colpiti con un solo tiro da Chiesa l’esempio più lampante) per cambiare a proprio vantaggio il risultato dell’andata e guadagnarsi l’accesso agli ottavi di Europa League. Sulla fortuna però è bene non fare mai affidamento, dunque la squadra bianconera dovrà cercare di fare ancora meglio di quanto abbia comunque fatto allo Stadium. Un miglioramento da ricercarsi soprattutto nella fase offensiva, visto che il Nantes è stato pericoloso solo nell’azione dell’1-1, mix di errori individuali (passaggio sbagliato di Fagioli) e ancora sfortuna (la scivolata di Bremer che gli ha impedito di chiudere su Blas). Anche la squadra di Allegri, però, non ha impensierito Lafont per quanto avrebbe potuto nei propri periodi migliori (la prima mezzora del primo tempo e quella finale). Merito anche della fase difensiva francese, decisamente efficace nel 2023 (quattro gol subiti in 11 partite prima del 3-1 incassato domenica in casa del Lens). Come perforare più spesso la retroguardia di Kombouaré? Facendo meglio e più spesso quel che la Juve ha fatto all’andata.

Di Maria libero

Quando una delle chiavi è stata la totale libertà di svariare di Di Maria, unita alla sua capacità di trovare la posizione giusta: spesso quella di mezzala destra, liberata dalle rotazioni tra i centrocampisti. Da quella zona il Fideo aveva fatto le prove generali per l’azione del gol già al terzo minuto, cambiando campo in profondità per Vlahovic spostato sul centrosinistra, con Chiesa in posizione di centravanti. La difesa del Nantes era però riuscita a chiudere, contrariamente a quanto accaduto al 13’, con Chiesa più largo nelle vesti di uomo assist e DV9 pronto a colpire a centro area. La capacità del Fideo di smarcarsi e la sua abiltità nel trovare i compagni in profondità (oppure di attaccare l’area palla al piede) sarà ancora un’arma fondamentale, ma dovrà essere sfruttata meglio, dando all’argentino più soluzioni per verticalizzare.

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