Juve, il Friburgo di Streich e Grifo: non è il Bayern ma...

Europa League, la scheda degli avversari dei bianconeri agli ottavi: un tecnico da 11 anni sulla stessa panchina, un attacco che poggia sull'italiano che piace a Mancini

Agli ottavi di Europa League l'urna di Nyon ha consegnato alla Juventus il Friburgo. Tanti tifosi bianconeri avranno tirato un sospiro di sollievo per gli scampati pericoli Arsenal e Real Sociedad, ma il Friburgo di Streich è squadra da non sottovalutare, sia per le buone individualità di cui dispone, sia per la forza di un collettivo ben diretto dal tecnico nativo di Weil am Rhein. Ragioni che aiutano a comprendere l'attuale 4° posto in Bundesliga della squadra della Brisgovia a tre punti dal Bayern capolista.

Friburgo, il lungo regno di Streich

Da più di undici anni sulla panchina del Friburgo siede la stessa persona: è Christian Streich, il principale artefice degli ottimi risultati che ha ottenuto il club negli ultimi anni. La scorsa stagione si è conclusa con il sesto posto in Bundesliga e la finale di Coppa di Germania (persa contro il Lipsia ai calci di rigore), e sia nel 2013 che nel 2017 i ragazzi di Streich avevano già raggiunto la qualificazione nella competizione erede della Coppa Uefa, in virtù di un quinto e un settimo posto in campionato. Un gruppo guidato da un tecnico carismatico, molto apprezzato dai suoi calciatori e dagli addetti ai lavori, che ha saputo reagire con prontezza alla retrocessione nel 2015, ottenendo il primo posto nella B tedesca nella stagione 2015/16. Streich è anche un personaggio molto originale: le sue esultanze poco composte sono celebri in Germania, è solito recarsi in bicicletta agli allenamenti e nelle conferenze stampa è solito regalare spunti non banali.

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Il Friburgo di Grifo, Doan, Ginter e Gunter

Volto noto del Friburgo per tifosi e appassionati italiani è senz'altro quello di Vincenzo Grifo, esterno sinistro d'attacco dotato di buona tecnica e molto stimato dal ct Mancini, che gli ha concesso 8 presenze in azzurro (e lui ha risposto con 4 gol). Grifo si è messo in luce nel Friburgo tra il 2015 e il 2017 e si era guadagnato la chiamata del Borussia Moenchengladbach, dove però non è riuscito a imporsi. Tornato definitivamente da Streich nel 2019, è ritornato sui suoi livelli (quest'anno è già a quota 11 gol in Bundesliga). Nel Friburgo 2022/23 spiccano le individualità di Ginter (centrale di difesa) e Gunter (terzino sinistro), entrambi convocati dal ct tedesco Flick per Qatar 2022. Alla rassegna iridata hanno partecipato anche il giapponese Doan, il ghanese Daniel-Kofi Kyereh e il coreano Jeong Woo-jeong. Al centro dell'attacco c'è l'austriaco Gregoritsch, autore sin qui di 8 gol in campionato e 3 in Europa League.

Il Friburgo di Streich: camaleontico e con una difesa rocciosa

Streich alterna la difesa a tre con quella a quattro, in funzione dell'avversario che affronta. Ginter e Lienhart sono i due centrali di maggiore affidamento - forti fisicamente e non eccelsi in quanto a dinamismo -, affiancati da Kubler quando il Friburgo si schiera a tre dietro (che altrimenti ricopre il ruolo di terzino destro). Mentre a sinistra opera Gunter, In mezzo al campo Eggestein e Hofler costituiscono il tandem a cui Streich affida la protezione della difesa, mentre davanti spazio al talento di Grifo (che parte da sinistra), Doan (da destra) e Holer (attaccante che ha arretrato il suo raggio d'azione) e alla fisicita di Gregoritsch.

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Il cammino europeo del Friburgo

La Juve ha incrociato il Friburgo poiché la squadra tedesca era nell'urna delle teste di serie. I ragazzi di Streich hanno infatti centrato il primo posto nella fase a gruppi dell'Europa League, piazzandosi davanti a Nantes, Qarabag e Olympiakos. Un girone non di certo proibitivo, ma superato brillantemente con 4 vittorie nelle prime 4 gare e due pareggi a qualificazione ottenuta. L'approdo agli ottavi di finale è il miglior risultato europeo del club, che nelle precedenti quattro partecipazioni si era spinto al massimo fino ai sedicesimi (Coppa Uefa 2001/02).

La storia del Friburgo

Se in Europa Streich ha già fatto registrare il miglior risultato, in campionato resiste il record della stagione 1994/95, quando il club della Brisgovia si classificò terzo (a soli tre punti dal Borussia Dortmund campione). La bacheca del Friburgo è però vuota, se non si contano i quattro campionati di Serie B tedesca vinti. Dal 2021 il Friburgo gioca le sue partite casalinghe all'Europa-Park Stadion, nuovo impianto da 35 mila spettatori, che ha preso il posto dello storico Schwarzwald Stadion (Stadio della Foresta Nera), costruito nel 1952.

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Agli ottavi di Europa League l'urna di Nyon ha consegnato alla Juventus il Friburgo. Tanti tifosi bianconeri avranno tirato un sospiro di sollievo per gli scampati pericoli Arsenal e Real Sociedad, ma il Friburgo di Streich è squadra da non sottovalutare, sia per le buone individualità di cui dispone, sia per la forza di un collettivo ben diretto dal tecnico nativo di Weil am Rhein. Ragioni che aiutano a comprendere l'attuale 4° posto in Bundesliga della squadra della Brisgovia a tre punti dal Bayern capolista.

Friburgo, il lungo regno di Streich

Da più di undici anni sulla panchina del Friburgo siede la stessa persona: è Christian Streich, il principale artefice degli ottimi risultati che ha ottenuto il club negli ultimi anni. La scorsa stagione si è conclusa con il sesto posto in Bundesliga e la finale di Coppa di Germania (persa contro il Lipsia ai calci di rigore), e sia nel 2013 che nel 2017 i ragazzi di Streich avevano già raggiunto la qualificazione nella competizione erede della Coppa Uefa, in virtù di un quinto e un settimo posto in campionato. Un gruppo guidato da un tecnico carismatico, molto apprezzato dai suoi calciatori e dagli addetti ai lavori, che ha saputo reagire con prontezza alla retrocessione nel 2015, ottenendo il primo posto nella B tedesca nella stagione 2015/16. Streich è anche un personaggio molto originale: le sue esultanze poco composte sono celebri in Germania, è solito recarsi in bicicletta agli allenamenti e nelle conferenze stampa è solito regalare spunti non banali.

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