Plusvalenze Juventus, ora indagano anche le altre? I possibili scenari

La Procura di Torino trasmette gli atti dell'inchiesta Prisma a Bergamo, Modena, Udine, Bologna, Cagliari e Genova. E potrebbero aggiungersene...
Plusvalenze Juventus, ora indagano anche le altre? I possibili scenari

La Procura di Torino, nella giornata di ieri, ha trasmesso alcune carte dell’inchiesta Prisma alle Procure di altre sei città italiane. Non esattamente un fulmine a ciel sereno, dato che lo scenario che sta lentamente prendendo corpo è quello che poteva essere facilmente immaginato – a buon senso, almeno – fin dalle prime notizie trapelate sull’indagine riguardo i conti della Juventus. L’iniziativa delle scorse ore, presa per ragioni di competenza territoriale, risulta infatti legata ai rapporti emersi tra la società bianconera e altri club. Le Procure coinvolte – e potrebbe non essere finita qui – sarebbero al momento quelle di Bergamo, Bologna, Cagliari, Genova, Modena e Udine. In riferimento all’operato, secondo le prime ricostruzioni, di Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo e Udinese. Alcune di queste sono state assolte in occasione della revocazione della sentenza sulle plusvalenze che ha portato al -15 per la Juventus, altre potrebbero essere chiamate in causa a breve nel fascicolo che comprende le “partnership opache” dei bianconeri e che il procuratore federale Giuseppe Chiné si appresta a chiudere entro metà marzo.

I possibili scenari

Ipotizzare fin d’ora le conseguenze cui porterà questa iniziativa rischia di essere un’opera, su per giù, di fantasia. Ma è evidente come il concreto rischio sia quello di un “effetto domino” destinato, nel caso, a entrare in tackle sull’intero movimento italiano, con l’eventuale lavoro d’indagine da parte delle Procure appena sollecitate che potrebbe risucchiare nell’inchiesta – a sua volta – decine di altre società. Secondo un puzzle che, se trovasse riscontro, impiegherebbe probabilmente anni e anni a comporsi di tutti i suoi tasselli: basti pensare che il lavoro della Procura di Torino era scattato nel 2021 e che soltanto il prossimo 27 marzo (a meno che l’attività integrativa in corso in queste settimane non porti a uno slittamento) si celebrerà l’udienza preliminare. Ma nulla di tutto questo è scontato, naturalmente. Le sei Procure coinvolte, allo stesso modo, potrebbero infatti decidere di chiudere le proprie indagini senza arrivare a formulare una richiesta di rinvio a giudizio.

Il ruolo del Collegio di Garanzia

Quello che invece pare evidente, in questo nuovo quadro, è come aumenti giorno dopo giorno il peso specifico di quella che sarà la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport riguardo la penalizzazione inflitta ai bianconeri. Una conferma della sanzione,nella sua interezza o imponendo alla Corte d’Appello Federale di rimodularla, getterebbe infatti nuova luce sul trattamento riservato alle società contestualmente assolte in sede di revocazione. «Nella documentazione acquisita dalla Procura federale, diversamente da quanto accaduto per la Juventus, non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere efficacemente le altre accuse – si legge infatti nelle motivazioni firmate da Mario Luigi Torsello, presidente della Caf –. Le intercettazioni, i manoscritti e la documentazione acquisita dalla Procura della Repubblica di Torino non coinvolgono direttamente tali società». Ma potrebbero farlo, appunto, nuovi elementi raccolti dalle Procure attivate ora dalla trasmissione delle carte torinesi, che a quel punto imporrebbero – sempre secondo il buon senso, almeno – una sorta di... revocazione della revocazione.

Le parole di Chiellini

Sul tema, intanto, si è espresso Giorgio Chiellini, che negli scorsi giorni si è confidato a The Athletic. «Per me questa situazione è dolorosa: mi sento triste e ferito per quello che sta succedendo alla Juventus – ha raccontato l’ex capitano bianconero –. Ora i tifosi devono avere pazienza, perché la società sta lottando per tutti e spero che tutto si concluda nel migliore dei modi. La squadra in campo deve pensare partita per partita, per quanto riguarda quello che sta succedendo in tribunale, invece, non sappiamo come si concluderà».

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