Juve, Chiesa vede Roma: il piano di Allegri per averlo al top

Dalla panchina è sempre stato incisivo, domenica può tornare titolare contro i giallorossi, contro cui all’Olimpico si ruppe il crociato nel gennaio 2022

La qualità del tempo trascorso in campo, in questo momento, conta più di qualsiasi altra cosa. Federico Chiesa ha capito quale fase stia vivendo e si è perfettamente calato nella parte. Non era facile. Perché dopo il tremendo infortunio patito a gennaio 2022 - che ha comportato un'assenza di 10 mesi - rientrare fa spesso rima con scalpitare. Ogni giocatore si sente un leone in gabbia: perché con la testa vorrebbe sempre essere all'interno del rettangolo verde, ma spesso il fisico presenta subito il colpo.

Chiesa, part-time per ora

Ricadute, acciacchi, dolori, fastidi e paure, però, comportano molto spesso nuovi stop. Chiesa lo sa, per questo ha compreso alla perfezione che l'impiego part-time che gli ha cucito addosso Massimiliano Allegri è il più adatto per l'inverno. Non si sente un leone in gabbia, ma un elemento straordinariamente utile a partita in corso. Uno che può spostare l'equilibrio di una partita, come successo in più circostanze negli ultimi tempi. A partire dal derby di martedì sera: quando Chiesa mette piede in campo, col Toro allo stremo delle forze, comincia la conquista della vittoria da parte della Juventus.

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Chiesa spacca le partite subentrando

L'ex Fiorentina corre, si muove con e senza palla, attacca gli spazi e anche sui calci da fermo si fa trovare pronto. Perfetto l'assist per il decisivo 3-2 firmato da Gleison Bremer. Perfetta l'interpretazione del match da parte di Federico, che ha messo a nudo la differenza di valori delle due panchine: se Allegri si poteva permettere di spendere la carta Chiesa, Juric si è dovuto mangiare le mani per aver gettato nella mischia Radonjic. L’esterno bianconero fa la differenza perché in questo momento si è reso conto di non poter giocare tutte le partite da titolare. E pazienza se nella foga del match - come nel frangente dell’uscita dal campo contro la Fiorentina - schiuma rabbia quando Allegri lo richiama in panchina. Tutto normale, riconducibile ad una sana voglia di mangiare l’erba. Intanto, Chiesa spacca le gare nelle quali entra in corso d’opera. Assist da subentrato a novembre contro la Lazio, idem il 7 gennaio contro l’Udinese per il sigillo decisivo di Danilo, gol spettacolare e pesantissimo contro il Monza in Coppa Italia e palla magistralmente pennellata sulla testa di Bremer contro il Toro.

L'obiettivo primavera

La qualità del tempo trascorso da Chiesa in campo è elevatissima. In questa fase deve centellinare le energie, anche a costo di saltare alcuni impegni, come quando non ha preso parte alle trasferte di La Spezia e Nantes. Ma è tutto programmato per permettergli di arrivare in primavera col vento in poppa: perché da adesso le partite diventano sempre più decisive e per la pazza rimonta in campionato serve un Chiesa full-time. Può moltiplicare l’apporto alla squadra soltanto se fisicamente è al top: questa è la strada che sta percorrendo, per cui arriverà presto al traguardo.

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Chiesa dall'inizio contro la Roma all'Olimpico?

Allegri potrebbe riproporlo dall’inizio all’Olimpico contro la Roma, nello stadio in cui nella passata stagione si ruppe il crociato del ginocchio sinistro dopo uno scontro di gioco con Smalling. Chiesa ha un conto in sospeso con la fortuna, che vorrebbe riscuotere proprio contro i giallorossi. La primavera sarà la sua stagione: può essere determinante in tutte le competizioni. Non più da uomo dell’ultima mezz’ora, ma da attore protagonista sin dal momento in cui inizia lo spettacolo.

I numeri di Fede

297 I giorni passati dall’infortunio al ginocchio sinistro occorso in casa della Roma il 9 gennaio 2022: Chiesa è tornato in campo il 2 novembre contro il Psg, sostituendo Miretti e raccogliendo così i suoi primi 16’.

554 I minuti disputati in questa stagione, suddivisi in 13 presenze: 9 in campionato, 2 in Coppa Italia, una in Champions League e una in Europa League. All’attivo un gol, siglato a gennaio contro il Monza negli ottavi di Coppa Italia.

190 Le presenze collezionate in Serie A, prima con la maglia della Fiorentina e poi con quella della Juventus: l’ala azzurra in totale, dal 2016 a oggi, ha messo a referto 36 marcature e 37 assist.

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La qualità del tempo trascorso in campo, in questo momento, conta più di qualsiasi altra cosa. Federico Chiesa ha capito quale fase stia vivendo e si è perfettamente calato nella parte. Non era facile. Perché dopo il tremendo infortunio patito a gennaio 2022 - che ha comportato un'assenza di 10 mesi - rientrare fa spesso rima con scalpitare. Ogni giocatore si sente un leone in gabbia: perché con la testa vorrebbe sempre essere all'interno del rettangolo verde, ma spesso il fisico presenta subito il colpo.

Chiesa, part-time per ora

Ricadute, acciacchi, dolori, fastidi e paure, però, comportano molto spesso nuovi stop. Chiesa lo sa, per questo ha compreso alla perfezione che l'impiego part-time che gli ha cucito addosso Massimiliano Allegri è il più adatto per l'inverno. Non si sente un leone in gabbia, ma un elemento straordinariamente utile a partita in corso. Uno che può spostare l'equilibrio di una partita, come successo in più circostanze negli ultimi tempi. A partire dal derby di martedì sera: quando Chiesa mette piede in campo, col Toro allo stremo delle forze, comincia la conquista della vittoria da parte della Juventus.

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