Szczesny e Peyraud-Magnin, la gestione degli errori in campo e i punti di vista sull'omofobia
Szczesny e Peyraud-Magnin hanno parlato di come affrontano gli errori, che per un portiere sono decisamente pesanti da digerire, l'estremo difensore polacco ha puntualizzato che non studia gli altri portieri ma suggerisce agli attaccanti i potenziali punti deboli di quelli avversari mentre la collega francese ha ammesso: "Io guardo tutto, studio il posizionamento degli altri portieri, le loro valutazioni, osservo le loro mani, le loro gambe, i loro spostamenti. Sono più “visiva”, è più facile che apprenda guardando che ascoltando".
Peyraud-Magnin è stata tra le prime calciatrici della Juve che, in carriera, hanno deciso a fare coming out: "Omofobia vuol dire paura. Per me è completamente folle che qualcuno debba avere paura di me. Penso che ora siano tutti più tolleranti, magari non proprio tutti. Per me parte tutto dall’educazione. Se tu insegni a un bambino a essere tollerante lo sarà da adulto. Siamo nel 2023 ed è ancora un argomento di discussione e non dovrebbe esserlo".
Sul tema si è espresso anche Szczesny: "Siamo liberi di amare e di fare ciò che ci pare, sono sicuro che il mondo del calcio è pronto ad accettare tutti per quello che sono. Sicuramente è un tabù perché in tanti non lo hanno ammesso per anni. Come è naturale che sia, ci sono dei ragazzi gay nel calcio. Magari, oltre a chi non ha coraggio di fare coming out c’è anche chi decide di non dichiararsi per scelta. Se preferisce che nessuno lo sappia è giusto così. Ognuno deve sentirsi libero di fare quello che preferisce e di essere chi è".