Il documento alla Juventus
Entro lunedì prossimo (settimo giorno dalla pronuncia della sentenza) la Covisoc dovrà dunque consegnare il documento in questione. Posto che «è evidente l’interesse dell’accesso difensivo. L’atto va conosciuto prima che si concluda il processo sportivo». Domanda: perché al Tar si sono rivolti i legali di Paratici e di Cherubini, ma non quelli della Juventus? La motivazione è tecnica: per le società, che avevano già fatto richiesta di visione durante il primo grado di giudizio, era scaduto il termine per ricorrere al Tar, dunque i legali hanno fatto richiesta di accesso nuovamente come persone fisiche. La loro richiesta è stata rigettata, hanno impugnato. Altra domanda, ancor più sostanziale: c’è il rischio che la Figc si rivolga al Consiglio di Stato denunciando la disapplicazione della pregiudiziale sportiva? Visto che ci si è rivolti al giudice amministrativo senza passare prima dai primi tre gradi. Dipende. Dipende dalla Covisoc, innanzitutto. La Federcalcio vuole continuare a svolgere un ruolo di terzietà e dunque muoverà in questo senso - e sinora non lo ha fatto - solo se la Covisoc ne farà richiesta. Covisoc, peraltro, che è in un certo senso causa del proprio male: se solo non avesse risposto in tempi così celeri alla richiesta dei legali bianconeri, non avrebbe offerto l’assist di far intervenire il Tar. Ma, soprattutto, altra domanda: nel caso la Figc avrebbe buone possibilità di “spuntarla”? Non moltissime, in teoria. Dal momento che nell’ordinamento sportivo non ci sono norme che regolamentano l’istituto di accesso agli atti, non ci sarebbe pregiudiziale. E’ stato lo stesso Tar del Lazio, peraltro, a sottolineare «la mancanza di una puntuale disciplina di tutela dell’accesso nell’ordinamento sportivo». Anche in questo senso, comunque, è lecito aspettarsi giorni caldissimi. Cresce l’attesa per capire come si muoveranno Covisoc e Figc, cresce l’attesa per vedere la “carta segreta”. Il prosieguo del processo plusvalenze è giunto ad un bivio definitivo.