L’analisi sui conti della Juventus
A peggiorare semmai è l’indebitamente finanziario netto, arrivato a 333 milioni rispetto ai 153 di un anno fa: in questo caso a incidere sono il pagamento delle rate per il trasferimento dei big, vale a dire Federico Chiesa e Dusan Vlahovic, costi che non ci saranno ovviamente sulla prossima semestrale. E infatti le previsioni sull’intero esercizio, come era facile immaginare, sono rosee: «L’andamento economico - si legge nella relazione - pur influenzato dal contesto economico, finanziario e politico non favorevole, conferma le previsioni di sensibile miglioramento rispetto a quello dell’esercizio 2021/2022, che deriva anche dalle incisive azioni di sviluppo dei ricavi e di razionalizzazione dei costi impostate nei periodi precedenti e proseguite in quello in corso». Non ci sarà un ridimensionamento sul mercato, ma sicuramente le spese saranno più oculate. La Juventus vanta una linee di credito bancaria non ancora utilizzata per 214, 6 milioni, anche se nel febbraio 2024 dovrà restituire il prestito obbligazionario di 175 milioni. La vera spada di Damocle sui conti è rappresentata dalla partecipazione o meno della prossima Champions League: l’anno scorso vincere la Conference League ha reso alla Roma all’incirca 15 milioni e anche arrivare in fondo all’Europa League garantisce sui venti milioni. Cifre molto distanti dai proventi della Champions se si pensa che nel 2021-22 la Juventus, uscita agli ottavi contro il Villarreal, ha comunque guadagnato più di 80 milioni.