La competenza territoriale: Torino o Milano
Il primo fondamentale nodo che il Gup dovrà risolvere sarà quello della competenza territoriale: il giudice ascolterà le eccezioni di incompetenza che gli avvocati difensori solleveranno, magari presentando anche una memoria, nella quale sosterranno che i principali reati contestati si sarebbero consumati a Milano, sede della Borsa, dove la Juventus è quotata, e poi sarà la volta dei pm confermare invece davanti al Gup che la Procura di Torino ha la competenza perché i presunti reati sarebbero stati commessi nella sede del club, alla Continassa. A questo punto il Gup Picco ha tre opzioni: se è straconvinto della propria competenza decide in merito, altrimenti si riserva la decisione e fissa una nuova udienza oppure, e sembra l’ipotesi più probabile, interpella d’ufficio la Corte di Cassazione, sulla base della riforma Cartabia, e manda il fascicolo a Roma affinché sia la Cassazione in camera di consiglio a decidere la competenza territoriale con tempi non proprio rapidi perché potrebbero passare dai due ai tre mesi. I legali della Juventus avevano già chiesto di spostare il processo a Milano durante le indagini preliminari: i magistrati romani non poterono allora pronunciarsi per ragioni di procedura perché nel frattempo i pubblici ministeri della procura di Torino firmarono le richieste di rinvio a giudizio.
Parti civili
In aula ci saranno anche gli avvocati che assistono i 30 piccoli azionisti che hanno intenzione di costituirsi parte civile tramite il Codacons, oltre a Consob e Agenzie delle Entrate che sono state individuate come persone offese.