Pote, l'arma dello Sporting: l'erede di Bruno Fernandes che fa gol da centrocampo

La stella degli avversari della Juve: Pedro Gonçalves ha estimatori in Premier League e proprio contro l'Arsenal ha segnato la rete che ha permesso ai suoi di passare il turno in Europa League
Pote, l'arma dello Sporting: l'erede di Bruno Fernandes che fa gol da centrocampo© Ansa/Getty Images

Se lo Sporting Lisbona ha eliminato l’Arsenal (supercapolista della Premier) negli ottavi di finale d’Europa League meritandosi il diritto di sfidare giovedì prossimo la Juventus all’Allianz Stadium nell’andata dei quarti, il merito va ascritto principalmente al suo giocatore più rappresentativo ossia il centrocampista offensivo portoghese Pedro Gonçalves (soprannominato Pote), 24 anni, stella dei “Leoni” biancoverdi.

Pote, che gol in Europa League: ora la Juve

La sua stupefacente rete dell’1-1 a Londra ha stupito il mondo. Un gol degno di “Sua Maestà” Maradona. Palla colpita nel cerchio del centrocampo che s’infila sotto la traversa dopo aver veleggiato per una cinquantina di metri lasciando di stucco il portiere Ramsdale. «Un tiro dell’altro mondo», ha scritto il network californiano “Fox Sports”. «Gol allucinante», il titolo del quotidiano spagnolo “Marca”. «Una rete per la storia», l’analisi del portale “Goal”. Prodezza che già si candida per l’elezione a gol della stagione secondo l’UEFA e a quello dell’anno (“Puskás Award”) per la FIFA. E importa meno che lo Sporting si sia poi qualificato grazie ai rigori: senza il miracolo balistico del suo numero 28 a metà ripresa, i lusitani sarebbero quasi certamente tornati a casa.

Pote piace in Premier League

Il rapporto di Pedro Gonçalves con il gol, del resto, è risaputo. Due anni fa, stagione 2020-’21, oltre al titolo portoghese con i “Verde e Brancos” conquistò anche quello di capocannoniere del campionato a quota 23 reti (in 32 partite giocate): bottino super considerando che stiamo parlando di un centrocampista, sia pur offensivo. Erede a tutti gli effetti del connazionale Bruno Fernandes che nel 2020 lasciò lo Sporting per passare allo United. E al suo posto il presidente “leonino” Varandas andò a prelevare Pedro Gonçalves dal Famalicão per 6,5 milioni blindandolo con una clausola rescissoria di 60 milioni poi elevata a 80 dopo l’ultimo prolungamento del contratto fino al 2026. Cifra che non ha scoraggiato le pretendenti “british”: piace ad Arsenal, Man United, Liverpool, Newcastle e Aston Villa mentre in Germania è seguito dal Dortmund e in Spagna dal Barça. Clausola tuttavia trattabile: Varandas sarebbe pronto allo sconto in caso di un’offerta forte e concreta. Anche perché il procuratore del giocatore è Jorge Pires, amico di famiglia, il quale s’appoggia al superagente Jorge Mendes che a sua volta è stato l’impresario del ds “sportinguista” Hugo Viana, oggi 40 anni, ex centrocampista del Newcastle, uno degli assistiti “storici” della scuderia Gestifute di Porto.

Pote: il perché del soprannome

Pedro António Pereira Gonçalves – questo il suo nome completo anche se in Portogallo lo chiamano “Pote” (letteralmente “pentola” perché da bambino era basso, tozzo e rotondetto come una casseruola e così venne soprannominato dalla nonna) – è di nuovo il miglior marcatore dello Sporting: nel corso dell’attuale stagione ha già segnato 12 gol (più 7 assist) in 25 partite di Primeira Liga. Poi 3 reti e 1 assist in 4 gare di Europa League e ancora 2 gol e 1 assist in 6 match di Coppa di Lega. È nato il 28 giugno ’98 a Vidago, piccolo villaggio termale oltremontano nel Nord del Portogallo. Infanzia difficile. Aveva appena un mese d’età quando suo padre naturale António, vigile del fuoco, morì. Un eroe: perse la vita per salvarne altre in un incendio. Mamma Maria (che aveva già i piccoli Sónia e Tiago) s’è poi risposata con João Pereira, dalla cui unione è nato André, la “mascotte” di famiglia. Carriera precoce e fulminea: giovanili di Chaves, Braga, Valencia e Wolverhampton dove Nuno lo convoca in prima squadra senza però farlo mai debuttare in Premier. Rientro in Portogallo nel 2019 al Famalicão e l’anno dopo il trasferimento a Lisbona. Sarà il pericolo numero uno per la Juve fra quattro giorni all’Allianz Stadium.

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