Juve, rinvio alla Corte Federale: legali al lavoro. La strategia difensiva

Gli avvocati del club bianconero all'opera sia su quest’ennesimo step del procedimento sulle plusvalenze, sia sull’altro filone di indagini

Morale della storia, stringi stringi, dopo la pubblicazione del dispositivo del Collegio di garanzia (giovedì scorso), toccherà aspettare ancora per avere davvero idea di quanti punti saranno tolti alla Juventus nell’ambito del procedimento plusvalenze. Toccherà cioè aspettare le annesse motivazioni (questione di giorni) onde farsi un’idea di massima. E poi aspettare che la Corte federale d’appello istruisca il nuovo processo. E che si esprima. Insomma, nel migliore dei casi, come spiegato, servirà ancora almeno un mese (posto peraltro che in casa bianconera non si decida di fare ulteriore ricorso al Collegio). Ma alla Juventus non c’è tempo da perdere. Men che meno c’è la voglia di rischiare di non cogliere quello spiraglio che il dispositivo del Collegio di Garanzia ha aperto verso una riduzione della penalizzazione.

Plusvalenze e filoni stipendi: strategia di manovra

Il collegio difensivo è già al lavoro, sia su quest’ennesimo step del procedimento sulle plusvalenze, sia sull’altro filone di indagini di cui è da poco stata notificata la chiusura: quello uno e trino in merito alla cosiddetta manovra stipendi, ai rapporti con alcuni procuratori e alle partnership sospette con alcuni club. Di carne al fuoco, insomma, ce n’è parecchia. E peraltro il clima è bello rovente, intorno alla Juventus, che sta vivendo questa stagione così complicata e paradossale sotto assedio ormai da mesi. Pur in attesa delle motivazioni del dispositivo del Collegio, è già possibile impostare una strategia di manovra: desumere cioè cosa dovrà succedere e su cosa si potrà puntare onde riuscire davvero ad ottenerlo, questo sconto.

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Juventus, la strategia difensiva

Rispetto al consueto, infatti, il Collegio di garanzia è finora apparso non particolarmente stringente nelle indicazioni sulla riformulazione della sentenza. Si è limitato a richiedere un maggiore “apporto causale” in relazione alla condanna dei membri del consiglio di amministrazione dell’epoca, ritenendo evidentemente che non fosse chiaro perché siano stati coinvolti. Ha poi invitato la Corte, il Collegio, a trarre “le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus”. Il procuratore federale Chiné, dunque, proverà a dimostrare che Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Enrico Vellano, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio hanno avuto un qualche ruolo concreto, delle responsabilità in merito agli illeciti che il Collegio ha già ritenuto abbiano commesso gli apicali bianconeri. Le difese bianconere proveranno ovviamente a smontare questa tesi. Il passaggio logico seguente sarà di far corrispondere l’innocenza dei componenti del Consiglio di amministrazione ad un proporzionale sconto di punti rispetto ai 15 comminati lo scorso gennaio.

Juve, le ipotesi sulla penalizzazione

Nelle ultime ore è stato giustamente registrato l’ottimismo in merito ad un congruo e massiccio ridimensionamento della penalizzazione: dall’ipotesi che il procuratore federale Giuseppe Chiné torni a proporre i 9 punti che aveva già chiesto nell’udienza del 20 gennaio (era poi stata la Corte federale a decidere di aumentare tutte le richieste) a quella che prevedrebbe addirittura un -6. Tuttavia è doveroso anche sottolineare che la formuletta “eventuali conseguenze” di cui sopra, lascerebbe aperta alla Corte federale anche la possibilità di lasciare intatto il -15 e, semplicemente, rimotivarlo. Insomma. Vale tutto o quasi... Le uniche certezze riguardano Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. Le loro condanne sono ormai definitive. Paratici, ieri, si è dimesso da dg del Tottenham (anche se c’è l’eventualità che continui a collaborare come consulente).

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Morale della storia, stringi stringi, dopo la pubblicazione del dispositivo del Collegio di garanzia (giovedì scorso), toccherà aspettare ancora per avere davvero idea di quanti punti saranno tolti alla Juventus nell’ambito del procedimento plusvalenze. Toccherà cioè aspettare le annesse motivazioni (questione di giorni) onde farsi un’idea di massima. E poi aspettare che la Corte federale d’appello istruisca il nuovo processo. E che si esprima. Insomma, nel migliore dei casi, come spiegato, servirà ancora almeno un mese (posto peraltro che in casa bianconera non si decida di fare ulteriore ricorso al Collegio). Ma alla Juventus non c’è tempo da perdere. Men che meno c’è la voglia di rischiare di non cogliere quello spiraglio che il dispositivo del Collegio di Garanzia ha aperto verso una riduzione della penalizzazione.

Plusvalenze e filoni stipendi: strategia di manovra

Il collegio difensivo è già al lavoro, sia su quest’ennesimo step del procedimento sulle plusvalenze, sia sull’altro filone di indagini di cui è da poco stata notificata la chiusura: quello uno e trino in merito alla cosiddetta manovra stipendi, ai rapporti con alcuni procuratori e alle partnership sospette con alcuni club. Di carne al fuoco, insomma, ce n’è parecchia. E peraltro il clima è bello rovente, intorno alla Juventus, che sta vivendo questa stagione così complicata e paradossale sotto assedio ormai da mesi. Pur in attesa delle motivazioni del dispositivo del Collegio, è già possibile impostare una strategia di manovra: desumere cioè cosa dovrà succedere e su cosa si potrà puntare onde riuscire davvero ad ottenerlo, questo sconto.

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