Iling nuovo Coman? Cosa rischia e cosa vuole la Juve dal mercato

L’inglese è tornato a brillare e su di lui c’è l’interesse di un club di Premier. Bivio bianconero: valorizzare o incassare?
Iling nuovo Coman? Cosa rischia e cosa vuole la Juve dal mercato© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Valutare troppo un proprio giovane in rampa di lancio, almeno fino all’entrata a gamba tesa della giustizia sportiva negli ultimi mesi, non rientrava tra le preoccupazioni del provetto direttore sportivo. L’incubo per la categoria, semmai, era e resta quello di valutare troppo poco un gioiellino in ascesa. Prendere il caso di Coman e della Juventus, ad esempio: il francese nel 2014 era stato soffiato a parametro zero al Psg e rivenduto soltanto un anno più tardi al Bayern Monaco per 28 milioni di euro.

Un affare, a prescindere, in termini economici. Ma, forse, un po’ meno sotto il profilo tecnico, con il senno di poi. Perché l’esterno offensivo, che aveva lasciato Torino a 19 anni soltanto, si è poi affermato al punto da decidere una finale di Champions League e da disputare con la Nazionale l’ultimo atto di un Europeo prima e di un Mondiale poi. Altroché 28 milioni, insomma.

Juve, occhio lungo con la Next Gen

Il suo “caso”, però, rientra tra i proverbiali rischi del mestiere. A maggior ragione se, come nel caso della Juventus odierna, alle spalle c’è una seconda squadra che spinge. E che sforna giovani di talento in abbondanza. L’intrigante prospettiva attuale prevede l’inserimento “tra i grandi” di due o tre elementi a stagione: Miretti e Soulé già un anno fa, Iling e Barrenechea in questa stagione, chissà se già Huijsen e Yildiz nella prossima.

Un ritmo che impone delle scelte e che apre a dei possibili rimpianti, al saldo di un contesto che permette di cadere comunque in piedi: la conferma in rosa di un giovane di valore permette un surplus tecnico, la sua cessione assicura una lauta plusvalenza. L’obiettivo, insomma, è quello di avere l’occhio lungo a sufficienza per intuire chi tra un paio di stagioni sarà davvero da Juventus e chi magari un gradino sotto.

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Juve, bivio Iling: stai o vai?

Ecco: questo è il dilemma che, nelle ultime settimane, aleggia soprattutto sulla testa di Iling. Perché l’ala inglese è tornata a mostrare numeri d’alta scuola. E perché, al contempo, il suo nome figura sulla lista della spesa di diversi club di Premer League, con le idee chiare e le tasche gonfie. L’ex Chelsea, lasciato alle spalle il periodo di appannamento seguito al brutto infortunio dello scorso autunno, a Bologna ha cambiato l’inerzia della partita subentrando dalla panchina.

E, anche in forza di questo, si sarebbe aspettato una maggiore considerazione tre giorni più tardi con il Lecce, quando invece non è stato impiegato da Allegri. Un episodio che nulla aggiunge e nulla toglie alla sua parabola in bianconero, ma che ha generato nell’entourage del ragazzo quel fastidio sibillino che soffia sull’interrogativo di partenza.

Iling, idea Aston Villa

La Juventus, in questo senso, si è mossa con chirurgico tempismo, rinnovando a dicembre il contratto di Iling fino al 2025. E assicurandosi, di fatto, la possibilità di valutare con calma il futuro dell’esterno atterrato a Torino tre anni fa, a fronte del pagamento di un indennizzo ai Blues di poco superiore ai 100mila euro. Se appena arrivato in Italia viveva sulle montagne russe di un’attenzione e di una concentrazione che si accendevano a singhiozzo, oggi l’inglese è un giocatore decisamente più solido dal punto di vista mentale, oltre che tecnico. E lo testimonia l’impatto con la prima squadra, improvviso al punto da aver quasi del tutto saltato il gradino intermedio della Next Gen dopo la scorsa, ottima, annata in Under 19.

Una crescita che adesso ingolosisce tante realtà in Inghilterra, di cui Iling rappresenta un punto fisso dell’Under 20. E in particolare l’Aston Villa, che ha tentato la giocata d’anticipo e ha già raccolto informazioni approfondite sul ragazzo. Se all’interesse dovesse nei prossimi mesi seguire un’offerta a due cifre, alla Continassa si dovrà rispondere alla domanda più delicata: valorizzare o incassare?

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Valutare troppo un proprio giovane in rampa di lancio, almeno fino all’entrata a gamba tesa della giustizia sportiva negli ultimi mesi, non rientrava tra le preoccupazioni del provetto direttore sportivo. L’incubo per la categoria, semmai, era e resta quello di valutare troppo poco un gioiellino in ascesa. Prendere il caso di Coman e della Juventus, ad esempio: il francese nel 2014 era stato soffiato a parametro zero al Psg e rivenduto soltanto un anno più tardi al Bayern Monaco per 28 milioni di euro.

Un affare, a prescindere, in termini economici. Ma, forse, un po’ meno sotto il profilo tecnico, con il senno di poi. Perché l’esterno offensivo, che aveva lasciato Torino a 19 anni soltanto, si è poi affermato al punto da decidere una finale di Champions League e da disputare con la Nazionale l’ultimo atto di un Europeo prima e di un Mondiale poi. Altroché 28 milioni, insomma.

Juve, occhio lungo con la Next Gen

Il suo “caso”, però, rientra tra i proverbiali rischi del mestiere. A maggior ragione se, come nel caso della Juventus odierna, alle spalle c’è una seconda squadra che spinge. E che sforna giovani di talento in abbondanza. L’intrigante prospettiva attuale prevede l’inserimento “tra i grandi” di due o tre elementi a stagione: Miretti e Soulé già un anno fa, Iling e Barrenechea in questa stagione, chissà se già Huijsen e Yildiz nella prossima.

Un ritmo che impone delle scelte e che apre a dei possibili rimpianti, al saldo di un contesto che permette di cadere comunque in piedi: la conferma in rosa di un giovane di valore permette un surplus tecnico, la sua cessione assicura una lauta plusvalenza. L’obiettivo, insomma, è quello di avere l’occhio lungo a sufficienza per intuire chi tra un paio di stagioni sarà davvero da Juventus e chi magari un gradino sotto.

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