Giuntoli, Juventus in testa: il ds ai saluti con il Napoli

Il discorso al Maradona ai tifosi è suonato come un addio. Per il club bianconero è sempre più la prima scelta per il nuovo progetto

Le parole di Cristiano Giuntoli erano sembrate già a caldo una sorta di commiato dal pubblico del Maradona, dopo che il presidente Aurelio De Laurentiis lo aveva stuzzicato, invitandolo pubblicamente a «continuare a vincere» al Napoli. Quelle frasi, a mente fredda, qualche ora dopo la festa, sembrano rinforzare ancora di più la sensazione di un ciclo che si chiude: «Al popolo napoletano voglio solo dire che non deve preoccuparsi del futuro. Io sono qui da otto anni e sento sempre parlare di chi va via e di chi rimane. Io dico che nelle mani di Aurelio De Laurentiis non ci sarà mai un problema e sarà sempre un grande Napoli. Ci tengo a ringraziare Chiavelli e De Laurentiis che mi hanno chiamato al Napoli da Carpi, mi hanno decisamente cambiato la vita. Voglio ringraziare anche tutta la sua famiglia, perché se Aurelio mi ha trattato come un figlio, Eduardo mi ha trattato come un fratello e lo stesso Luigi e Valentina, grazie. Ci tenevo in particolare a ringraziare Giuseppe Pompilio, la mia famiglia, Alessandro, mio figlio, nato poco più di un anno fa e mio papà che non c’è più e che ha sempre creduto in me».

Giuntoli, De Laurentiis e il futuro

Cambiare, nella vita, a volte è necessario: per cercare nuovi stimoli, per ritrovare la voglia di competere, specialmente dopo un successo straordinario come lo scudetto ai piedi del Vesuvio. Ci possono essere tante motivazioni più o meno valide alla base di una scelta, ma le decisioni si prendono in due: ecco perché, prima di aprire un nuovo capitolo, è necessario che De Laurentiis conceda il via libera con una soluzione amichevole. Come quando in una relazione di coppia si decide che insieme non si possa andare avanti e che quindi, facendo un reciproco passo avanti, ci si lasci in pace, se non proprio in amicizia. Quel «Con De Laurentiis ci sarà sempre un grande Napoli» non è solo la garanzia per il popolo azzurro di continuità di risultati indipendentemente da chi arriverà o andrà via, ma anche l’indiretta ammissione di chi non accenna al domani in prima persona, non inserendosi, insomma, all’interno del progetto futuro. Del resto dalle parti di Castel Volturno sono in aumento le voci che raccontano di un ds che avrebbe chiesto al presidente azzurro di uscire dal contratto con anno di anticipo.

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Giuntoli e la Juventus

Dovesse effettivamente concretizzarsi la risoluzione dell’accordo con il Napoli, Giuntoli diventerebbe il prescelto della dirigenza bianconera. Già è il primo nome della lista per il ruolo di nuovo ds e, secondo indiscrezioni, ci sarebbero stati contatti diretti con i vertici del club juventino. Di sicuro la Juventus, in caso di mancata permanenza nella squadra appena laureatasi campione d’Italia, è la soluzione numero uno per il dirigente toscano, per non dire l’unica: le voci sulla Premier e su altre soluzioni estere non trovano particolari riscontri, lasciando la società bianconera tranquilla sulla posizione privilegiata per il ds dello scudetto a Napoli e del miracolo Carpi in Serie A. Nel frattempo nella testa del ds l’idea di affrontare una nuova sfida con una Juventus da rilanciare è un qualcosa che accende la fantasia e riaccende le motivazioni. Giuntoli, con un accordo triennale, è il piano A, ma ogni società di livello ha sempre una via alternativa da percorrere: la principale, qualora Giuntoli non dovesse liberarsi, resta Giovanni Rossi, ds del Sassuolo, ma non è l’unica, dato che anche Sartori del Bologna è un nome spendibile. Ma prima c’è l’affare Giuntoli da provare a portare a termine.

 

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Le parole di Cristiano Giuntoli erano sembrate già a caldo una sorta di commiato dal pubblico del Maradona, dopo che il presidente Aurelio De Laurentiis lo aveva stuzzicato, invitandolo pubblicamente a «continuare a vincere» al Napoli. Quelle frasi, a mente fredda, qualche ora dopo la festa, sembrano rinforzare ancora di più la sensazione di un ciclo che si chiude: «Al popolo napoletano voglio solo dire che non deve preoccuparsi del futuro. Io sono qui da otto anni e sento sempre parlare di chi va via e di chi rimane. Io dico che nelle mani di Aurelio De Laurentiis non ci sarà mai un problema e sarà sempre un grande Napoli. Ci tengo a ringraziare Chiavelli e De Laurentiis che mi hanno chiamato al Napoli da Carpi, mi hanno decisamente cambiato la vita. Voglio ringraziare anche tutta la sua famiglia, perché se Aurelio mi ha trattato come un figlio, Eduardo mi ha trattato come un fratello e lo stesso Luigi e Valentina, grazie. Ci tenevo in particolare a ringraziare Giuseppe Pompilio, la mia famiglia, Alessandro, mio figlio, nato poco più di un anno fa e mio papà che non c’è più e che ha sempre creduto in me».

Giuntoli, De Laurentiis e il futuro

Cambiare, nella vita, a volte è necessario: per cercare nuovi stimoli, per ritrovare la voglia di competere, specialmente dopo un successo straordinario come lo scudetto ai piedi del Vesuvio. Ci possono essere tante motivazioni più o meno valide alla base di una scelta, ma le decisioni si prendono in due: ecco perché, prima di aprire un nuovo capitolo, è necessario che De Laurentiis conceda il via libera con una soluzione amichevole. Come quando in una relazione di coppia si decide che insieme non si possa andare avanti e che quindi, facendo un reciproco passo avanti, ci si lasci in pace, se non proprio in amicizia. Quel «Con De Laurentiis ci sarà sempre un grande Napoli» non è solo la garanzia per il popolo azzurro di continuità di risultati indipendentemente da chi arriverà o andrà via, ma anche l’indiretta ammissione di chi non accenna al domani in prima persona, non inserendosi, insomma, all’interno del progetto futuro. Del resto dalle parti di Castel Volturno sono in aumento le voci che raccontano di un ds che avrebbe chiesto al presidente azzurro di uscire dal contratto con anno di anticipo.

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