L'addio alla Juve e il Milan
Tra i momenti vissuti alla Juve anche quello dell'addio: "È stato un periodo pesante a livello psicologico. Sono ritornato col cuore, sapevo che andavo incontro a gente che non avrebbe capito, come non aveva capito il motivo dell’addio. Semplicemente dopo il momento di rabbia e delusione che avevo vissuto quando la società aveva deciso di mettermi sul mercato perché alcune cose non erano andate come mi avevano detto. Quell’anno fuori da casa è stato difficile, ci ho un messo un po’ a convincere i più scettici che era stata una scelta di rabbia e non totalmente mia e il ritorno è stato per amore. Rimanere contro la voglia di qualcuno non era corretto, non mi sentivo più importante. La separazione è stata necessaria per ritrovarci innamorati".
Il saluto di Dybala e Chiellini e la fascia
Bonucci ha parlato anche dell'addio di Paulo Dybala, raccontanto in particolare l'aneddoto dopo l'ultima partita all'Allianz contro la Lazio: "Il giorno dell'addio di Giorgio, che è stata anche l'ultima partita di Paulo c'è stato forse il vero passaggio di consegna della fascia. Era l'ultima di Chiellini, ma avevo notato che Dybala aveva sofferto tanto il distacco dalla Juve in quella stagione, meritava anche lui di ricevere l'affetto e i meritati applausi dei tifosi. Lui era titubante perché non voleva invadere lo spazio di Giorgio, ma l'ho convinto ad andare sotto la curva. Quello è stato il primo gesto in cui mi sono trovato da capitano".
Il sogno Juve e lo scudetto con Sarri
Dai titoli vinti con Conte a quello conquistato con Sarri: "Bello, ma difficile. Da marzo campionato non normale, ci mancava la vita non sapevi cosa poteva succedere. È stato lo scudetto più difficile da portare a casa e anche tra i più importanti dei nove". Bonucci ha chiuso parlando dell'importanza della maglia bianconera: "Io sin dal primo giorno che ho indossato questa maglia ho cercato di essere in primis me stesso nel bene e nel male, l'ho sempre difesa come una seconda pelle cercando di prendere prima dai più grandi il valore della maglia Juve e dopo di essere d'esempio e trascinatore dei valori. Vivere questa maglia è stato come vivere per 12 anni in un sogno e sono sempre quel bambino felice che ha realizzato il suo sogno. Aspettiamo la 501 partita e l'obiettivo è quello di continuare fino a giugno 2024, dopo quest'annata difficile. Ci giochiamo qualcosa che può cambiare la stagione. Lo facciamo insieme, uniti come sempre".