Allegri l’uomo voluto da Agnelli
Dall’altra parte c’è Allegri, l’uomo voluto da Andrea Agnelli per rilanciare un nuovo ciclo nel 2021: ciclo che, in due anni, ha portato a zero titoli. Ma Allegri è anche l’uomo a cui si è affidato John Elkann, qualche mese fa, al momento del terremoto che ha portato al cambio di Consiglio di Amministrazione e alla rivoluzione societaria. Non è forse un caso che il miglior momento della squadra sia coinciso con l’interregno tra la vecchia dirigenza e l’insediamento di quella nuova: quando Allegri e la squadra, insomma, erano soli contro tutti e avevano trovato una stabilità che poi si è persa. E che va ritrovata. Sì, ma come?
Due strade
La scelta del direttore sportivo imprimerà una svolta chiara. E anche su tale questione ci sono varie correnti di pensiero tra chi si aspetta un cambiamento radicale e chi invece sostiene che, in fin dei conti, va bene anche così e che basterebbe ritrovare il giusto equilibrio, senza modificarne i fattori. Il rinnovamento si chiama Cristiano Giuntoli, l’altra strada è proseguire così, con il ticket Cherubini-Manna (sul quale però pendono gli esiti dei deferimenti) e di fatto i pieni poteri affidati, per l’appunto, ad Allegri. Il cui futuro è ancorato alla Juventus da un contratto fino al 2025 economicamente pesante. Ma non è solo una questione di soldi, perché Max, in fin dei conti, è tecnico che ha estimatori e che potrebbe trovare un’altra sistemazione: magari al Psg, anche se al momento segnali non ce ne sono. E in caso di cambiamento sulla panchina bianconera il nome che gira è sempre lo stesso: Igor Tudor.