Juventus, inchiesta Prisma: ora tocca alla Cassazione. I dettagli

Attesa una decisione riguardo la competenza territoriale: verosimilmente entro l’estate, per certo prima del 26 ottobre
Juventus, inchiesta Prisma: ora tocca alla Cassazione. I dettagli© LAPRESSE

Le annose e intricate vicende di giustizia impongono alla Juventus di non focalizzarsi su una sola faccia della medaglia, ma di prestare la massima attenzione anche... agli altri risvolti. Già, perché – a far di somma – questa volta si arriva addirittura a contare tre lati. Ci sono le plusvalenze e la manovra stipendi sul fronte della giustizia sportiva, ma c’è anche l’inchiesta Prisma in ambito penale. E tutto si intreccia, dato che un’eventuale patteggiamento nelle prossime settimane avrebbe qualche conseguenza anche di fronte alla Procura di Torino. O a chi per lei, insomma.

Già, perché così è andata in stand-by per ora la vicenda al cospetto della Procura della Repubblica. Il 10 maggio, nella seconda puntata dell’udienza preliminare davanti al gup Marco Picco, protagonista è stata la tematica della competenza territoriale: una “patata bollente” che è stata passata ai giudici della Corte Suprema della Cassazione, come consentito ora dalla Riforma Cartabia. La decisione sulla conferma di Torino quale sede oppure sul passaggio della pratica a Milano o, in seconda battuta, a Roma è attesa verosimilmente entro l’estate. Comunque per certo prima del 26 ottobre, data in cui lo stesso Picco ha fissato il prossimo appuntamento per l’udienza preliminare: a quel punto, se l’inchiesta Prisma rimarrà nel capoluogo sabaudo, si entrerà nel merito del dibattimento, altrimenti il gup invierà tutti gli incartamenti alla Procura individuata dalla Cassazione per decidere sul processo relativo ai conti della Juventus, che vede tra gli imputati, oltre al club stesso, anche dodici tra ex amministratori e dirigenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Abbiamo riproposto le eccezioni di incompetenza territoriale che avevamo già formulato: il giudice ha valutato seria la questione e quindi in maniera molto ragionevole l’ha rimessa alla Cassazione», il commento rilasciato sulla questione dall’avvocato Maurizio Bellacosa, legale della Juventus. «Siamo sereni del lavoro che abbiamo svolto e fiduciosi di continuare qui il processo», la replica invece del pm Marco Gianoglio, che rappresenta l’accusa insieme al collega Mario Bendoni dopo la decisione di Ciro Santoriello di fare un passo indietro a causa delle polemiche innescate da sue passate dichiarazioni anti-Juventus.

Sempre nell’udienza preliminare dello scorso 10 maggio, inoltre, il gup Picco aveva ammesso tra le parti civili Consob, Codacons, Movimento Consumatori, alcuni piccoli azionisti e anche il fondo libico Lafico, mentre aveva rigettato le richieste di costituzione di parte civile contro la società. Si ripartirà da lì, insomma, in autunno. Se nella Procura di Torino o altrove, però, non è ancora dato sapersi: parola alla Cassazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le annose e intricate vicende di giustizia impongono alla Juventus di non focalizzarsi su una sola faccia della medaglia, ma di prestare la massima attenzione anche... agli altri risvolti. Già, perché – a far di somma – questa volta si arriva addirittura a contare tre lati. Ci sono le plusvalenze e la manovra stipendi sul fronte della giustizia sportiva, ma c’è anche l’inchiesta Prisma in ambito penale. E tutto si intreccia, dato che un’eventuale patteggiamento nelle prossime settimane avrebbe qualche conseguenza anche di fronte alla Procura di Torino. O a chi per lei, insomma.

Già, perché così è andata in stand-by per ora la vicenda al cospetto della Procura della Repubblica. Il 10 maggio, nella seconda puntata dell’udienza preliminare davanti al gup Marco Picco, protagonista è stata la tematica della competenza territoriale: una “patata bollente” che è stata passata ai giudici della Corte Suprema della Cassazione, come consentito ora dalla Riforma Cartabia. La decisione sulla conferma di Torino quale sede oppure sul passaggio della pratica a Milano o, in seconda battuta, a Roma è attesa verosimilmente entro l’estate. Comunque per certo prima del 26 ottobre, data in cui lo stesso Picco ha fissato il prossimo appuntamento per l’udienza preliminare: a quel punto, se l’inchiesta Prisma rimarrà nel capoluogo sabaudo, si entrerà nel merito del dibattimento, altrimenti il gup invierà tutti gli incartamenti alla Procura individuata dalla Cassazione per decidere sul processo relativo ai conti della Juventus, che vede tra gli imputati, oltre al club stesso, anche dodici tra ex amministratori e dirigenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juventus, inchiesta Prisma: ora tocca alla Cassazione. I dettagli
2
Pagina 2

Juve, i migliori video