Fine anno? Per la Juventus la stagione inizia adesso!

Giustizia, allenatore, direttore sportivo e mercato: giugno sarà un mese caldissimo

Un’annata al contrario per la Juventus. Per cui, per esempio, più vinci sul campo e più vedi aumentare il numero di punti che vengono sottratti dalla giustizia. Più articoli le tue ragioni nei processi e più le vedi respinte grazie al caleidoscopio dell’articolo 4, quello della lealtà sportiva, attraverso il quale la verità può assumere le forme più strane e imprevedibili. E così in un questa stagione assurda o folkloristica, per utilizzare l’aggettivo speso da Massimiliano Allegri qualche giorno fa, ecco che i tifosi bianconeri sono costretti agli straordinari. Nel senso che se gli altri possono ormai pregustarsi le vacanze con il campionato ormai prossimo alla chiusura tra un decina di giorni, ovvero tra due partite, per gli juventini di fatto la stagione inizia adesso. Sembra un paradosso ma è proprio così. Al netto di quella che sarà la classifica finale, il mese di giugno regalerà dopo tanto precariato le prime certezze.

Juve, cosa succede a giugno?

A metà del prossimo mese si celebrerà il processo e si avrà subito il verdetto sulla manovra stipendi, ammesso che non si patteggi prima trovando una quadra tra Juventus e procura federale. Entro quella data si dovrebbe sapere come andrà a finire la querelle sul direttore sportivo, con la posizione di Cristiano Giuntoli destinata a trovare coordinate precise per la prossima annata. E poi anche la posizione di Massimiliano Allegri sarà ancora più chiara al netto delle conferme di prammatica arrivate in maniera più o meno definitiva da parte della proprietà. A quel punto, poi, entrerà nel vivo anche la stagione del mercato. Dunque il mese della verità per la Juventus sarà quello di giugno, in cui gli altri potranno riposarsi e ritemprarsi dalle fatiche appena vissute in campionato e coppa. Per il mondo bianconero un mese supplementare di passione in cui puntare almeno a resettare in maniera definitiva le scorie accumulate e quindi, poi, provare a pensare e progettare il futuro con la voglia di chi ha provato una montagna di rabbia e non vede l’ora di scaricarla. 

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