La rinascita sportiva della Juve
L’ultimo giro del tabellone porterà l’ultima carta imprevisti, poi si ricomincerà da capo e la speranza è che si torni a giocare a calcio e parlare di calcio. Perché la Juventus deve progettare da subito una rinascita sportiva, che non sarà facile perché ci saranno pochi soldi da investire e un ambiente ammosciato al quale ridare entusiasmo e motivazioni. È lampante, ma anche logico e giustificabile, che in questo momento si valuti chi possa essere l’uomo giusto a guidare la squadra nella prossima stagione e che il nome di Allegri venga messo in discussione. Al netto dei suoi meriti gestionali, che gli sono stati riconosciuti e per i quali meriterebbe un monumento allo Stadium, nascondersi i limiti tecnico-tattici emersi nelle ultime due stagioni non sarebbe onesto nei confronti dei tifosi che per due anni non hanno visto trofei e si sono divertiti pochino.
Il futuro di Allegri
Così come sarebbe rischioso non tenere conto di quanto ribolle fra i giocatori, alcuni dei quali toglieranno il disturbo, ma non tutti. Tenere Allegri avrebbe dei vantaggi, perché solo chi è in malafede può discuterne le capacità di allenatore. D’altronde cambiare guida potrebbe accelerare il processo di rinnovamento sempre più necessario per il club e la squadra. Non è una scelta facile: la proprietà, insieme ai dirigenti, la prenderà nelle prossime due settimane, soppesando le ultime due stagioni, ma guardando anche le prossime due partite.