TORINO - L'eliminazione subita per mano del Siviglia in Europa League. Poi, subito dopo, altre due mazzate: la sentenza che toglie 10 punti in classifica, seguita un paio d'ore dopo dalla prestazione disastrosa contro l'Empoli. La Juventus che si presenta all'appuntamento contro il Milan è svuotata. Un corpo cavo che ormai non può più essere riempito da nulla, se non dall'orgoglio. Anche quello, però, sta svanendo. Con la stanchezza, con le infinite turbolenze che hanno caratterizzato l'intera stagione e anche con l'incertezza che investe il futuro. Lo Stadium ha lo stesso stato d'animo dei giocatori: ci sono 40.231 spettatori, prima del calcio d'inizio viene dato ampio spazio ad una coreografia che richiama la juventinità, ma durante la gara serpeggia la sensazione di assistere ad un'amichevole, anche piuttosto indigesta.
Juve-Milan di campo solo un contorno
Juventus-Milan così diventa una sorta di resa dei conti e ciò che succede in campo è soltanto un contorno alla serata, avvolta dallo scoramento più totale. I bianconeri nel primo tempo mostrano timidi segnali di risveglio, ma al primo tiro vengono puniti dalla zuccata di Giroud, bravo ad approfittare della dormita di Gatti. E la pazienza della gente comincia a sgretolarsi, quasi come se la parola fine all'annata sia l'unica cosa che tutti aspettino con ansia, molto più di un gol. A nessuno passa in mente che la gara coi rossoneri possa essere determinante in chiave Champions, perché in fondo anche il tifoso più ottimista è rassegnato a dover vivere un anno senza Europa.