Ha senso confrontare il caso Juventus con il caso Chievo, condannato per plusvalenze fittizie nel campionato 2018-19? E con i casi Milan e Inter nel 2008?
Sulla comparazione tra caso Chievo e caso Juventus si sta equivocando. Chi lamenta un differente trattamento Chievo-Juventus, confonde la vicenda plusvalenze con altri guai in cui i clivensi si sono cacciati in seguito. Il Chievo è stato infatti, più o meno come la Juventus, condannato con l’accusa di aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali in modo da far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente (peraltro, in quel caso, allo scopo di ottenere la licenza nazionale e l’iscrizione al campionato). Ma la sua condanna - passata in giudicato nel febbraio 2019 - è stata di “appena” 3 punti di penalizzazione e 200mila euro di multa. Proporzionale, a ben pensarci, con i 10 punti e 718mila euro comminati alla Juventus. Oltretutto nel caso Chievo i 3 punti non erano stati afflittivi visto che il club è retrocesso da ultimo in classifica, ad addirittura 21 punti di distanza dalla salvezza. confonde In seguito non è stato ammesso al campionato di Serie B 2021-22 per irregolarità fiscali e contributive. Fa invece riflettere il confronto con i casi Milan-Inter del 2008: l’accusa era di falso in bilancio mediante l’uso di plusvalenze fittizie propedeutico all’ammissione ai campionati 2004-05 e 2005-06. I due club si scambiavano giocatori che, in alcuni casi, avevano addirittura denunciato che tali trasferimenti fossero a loro insaputa con contratti mai firmati. Le società patteggiarono: 90mila euro ciascuna, più ammende tra i 20mila e 60mila euro per i dirigenti».