In tutta questa confusione, all’interno di una Juventus con più anime e senza risposte, a rimetterci rischiano di essere sempre e soltanto loro: i tifosi. Che pretendono chiarezza e ne hanno pieno diritto, dopo due anni di bocconi amari e di imprevisti a pioggia: non si può sempre vincere e men che meno si può sempre dominare come hanno fatto i bianconeri per nove stagioni consecutive, con altrettanti scudetti, Coppe assortite e due finali di Champions. Ma non esistono vie di mezzo per un popolo abituato a certi livelli: il periodo di transizione peraltro c’è già stato ed è coinciso con la seconda avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina juventina.
Juve-Allegri, si aspetta un segnale
Due anni senza soddisfazioni, neanche piccole, sono tanti, troppi per 8 milioni di tifosi, o giù di lì, sparsi nel globo: chiarezza è l’unica richiesta di chi sostiene la squadra sempre e comunque, anche in un’annata surreale, o folkloristica, come quella che si è conclusa domenica a Udine, con una vittoria inutile e un posto in Conference League, sub iudice tra l’altro, aspettando la Uefa. I tifosi si aspettano un segnale forte da chi è chiamato a decidere e ha l’ultima parola su tutto: John Elkann, cioè la proprietà. Il numero uno di Exor è in continuo movimento per motivi di lavoro che lo impegneranno anche all’estero, ha tante questioni di cui occuparsi (ultima la maxi multa a Stellantis negli Usa), ma segue le vicende juventine e nell’ultima uscita pubblica riguardante le sorti bianconere aveva detto: «Allegri sente la responsabilità della nostra storia. Ho parlato con lui, è concentrato sulle ultime due partite perché vogliamo meritare l’Europa sul campo».