Juve, i tempi per l'arrivo di Giuntoli. E intanto punta su Manna

L’abbraccio con De Laurentiis è un altro segno di addio consensuale. Il ds della Next Gen intanto si prepara al salto mentre la Sampdoria lo osserva con attenzione

Cristiano Giuntoli sta metabolizzando, con grande serenità, il post scudetto del Napoli nella quiete glamour dell’Isola di Capri: lo scenario perfetto da cui godere con il giusto distacco la complessa magnificenza del Golfo Di Napoli. Nel fine settimana partirà per Istanbul dove, prima di vedere la finale, si dedicherà a un paio di giorni di pubbliche relazioni, aspetto fondamentale in qualsiasi professione e in particolare per quella di dirigente calcistico fondata, appunto, sulle conoscenze personali, con buonissima pace di coloro che discutono “a prescindere” di partnership con altri club: nel calcio tutto è partnership, purché sia ben gestita. Poi ci sarà anche il tempo per le meritate vacanze.

Giuntoli, De Laurentiis e la Juventus

E l’incontro con Aurelio De Laurentiis? E, soprattutto, la Juventus che lo aspetta per dare il via alla rifondazione-rivoluzione tecnica? Tutti sanno e tutti aspettano senza ansie da “ritmi social” che maturino i tempi giusti affinché si compiano, nell’ordine, il divorzio dal Napoli e il matrimonio con i bianconeri. Ora, fatalmente, è anche il tempo delle speculazioni da parte delle corti che diventano utili espedienti per far trapelare il messaggio della propria virilità calcistica. Ma i tempi maturano a prescindere dai propri desideri e, per esempio, in molti hanno notato il saluto, professionale ma non gelido, tra il presidente del Napoli e il suo ds durante la festa scudetto, compreso quel «grazie di tutto» sussurrato da Giuntoli all’orecchio del patron. Poi è altrettanto logico e giusto che De Laurentiis debba guardare prima alle proprie, di tempistiche, con la precedenza assoluta dedicata alla scelta del prossimo allenatore che gestirà il post Spalletti (sempre di più i segnali che convergono verso Vincenzo Italiano) e poi potrà liberare Giuntoli.

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Giuntoli e la Juve: i tempi

Un De Laurentiis stizzito? Non proprio, anzi, perfino lusingato (se ancora servisse) per il fatto che perfino la Juventus abbia deciso di puntare su una sua “creatura” per avviare una delle più complesse ristrutturazioni tecniche della sua storia. Giuntoli, da parte sua, segue la linea della massima correttezza e non chiama nessuno della Juventus, nemmeno Allegri a cui casomai ha fatto pervenire messaggi trasversali circa la fiducia che ripone in lui a fronte di una squadra ridisegnata sia nell’età media sia nell’adattabilità tattica. Ma sono solo spifferi perché, appunto, per la sostanza contano i tempi e quelli, in ogni caso, non potranno maturare che dal primo luglio perché solo da allora Giuntoli potrà muoversi da dirigente della Juventus. Anche perché lo stesso presidente avrebbe deciso di derogare dalla promozione interna del ds per affidarsi al più esperto Frederic “Riky” Massara in rotta con il Milan.

La Juve promuove Manna

I bianconeri, nel frattempo, si affideranno a Giovanni Manna, classe 1988, alla Juventus dal 2019 per iniziare prima alla Primavera e divenire poi il responsabile tecnico della Next Gen. Un compito svolto molto bene, considerati i giovani lanciati da Allegri (non a caso la stima è reciproca) in prima squadra. Per questo il club ha da tempo in animo di “promuoverlo” a responsabile del mercato della prima squadra fino all’insediamento di Giuntoli. Nelle ultime ore si è registrata qualche insidia dalla “nuova” Sampdoria dove Fabio Paratici, consulente esterno di Radrizzani, è ovviamente un suo estimatore. Un’insidia che a Torino non sembrano temere più di tanto (alla Samp salgono le azioni di Claudio Chiellini, anche lui ex Juve) mentre Manna deve risolvere le prime questioni: dal riscatto di Milik dal Marsiglia (7 i milioni pattuiti) alla conferma di Massimo Brambilla sulla panchina della Next Gen.

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Cristiano Giuntoli sta metabolizzando, con grande serenità, il post scudetto del Napoli nella quiete glamour dell’Isola di Capri: lo scenario perfetto da cui godere con il giusto distacco la complessa magnificenza del Golfo Di Napoli. Nel fine settimana partirà per Istanbul dove, prima di vedere la finale, si dedicherà a un paio di giorni di pubbliche relazioni, aspetto fondamentale in qualsiasi professione e in particolare per quella di dirigente calcistico fondata, appunto, sulle conoscenze personali, con buonissima pace di coloro che discutono “a prescindere” di partnership con altri club: nel calcio tutto è partnership, purché sia ben gestita. Poi ci sarà anche il tempo per le meritate vacanze.

Giuntoli, De Laurentiis e la Juventus

E l’incontro con Aurelio De Laurentiis? E, soprattutto, la Juventus che lo aspetta per dare il via alla rifondazione-rivoluzione tecnica? Tutti sanno e tutti aspettano senza ansie da “ritmi social” che maturino i tempi giusti affinché si compiano, nell’ordine, il divorzio dal Napoli e il matrimonio con i bianconeri. Ora, fatalmente, è anche il tempo delle speculazioni da parte delle corti che diventano utili espedienti per far trapelare il messaggio della propria virilità calcistica. Ma i tempi maturano a prescindere dai propri desideri e, per esempio, in molti hanno notato il saluto, professionale ma non gelido, tra il presidente del Napoli e il suo ds durante la festa scudetto, compreso quel «grazie di tutto» sussurrato da Giuntoli all’orecchio del patron. Poi è altrettanto logico e giusto che De Laurentiis debba guardare prima alle proprie, di tempistiche, con la precedenza assoluta dedicata alla scelta del prossimo allenatore che gestirà il post Spalletti (sempre di più i segnali che convergono verso Vincenzo Italiano) e poi potrà liberare Giuntoli.

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