Giuntoli e la Juve: i tempi
Un De Laurentiis stizzito? Non proprio, anzi, perfino lusingato (se ancora servisse) per il fatto che perfino la Juventus abbia deciso di puntare su una sua “creatura” per avviare una delle più complesse ristrutturazioni tecniche della sua storia. Giuntoli, da parte sua, segue la linea della massima correttezza e non chiama nessuno della Juventus, nemmeno Allegri a cui casomai ha fatto pervenire messaggi trasversali circa la fiducia che ripone in lui a fronte di una squadra ridisegnata sia nell’età media sia nell’adattabilità tattica. Ma sono solo spifferi perché, appunto, per la sostanza contano i tempi e quelli, in ogni caso, non potranno maturare che dal primo luglio perché solo da allora Giuntoli potrà muoversi da dirigente della Juventus. Anche perché lo stesso presidente avrebbe deciso di derogare dalla promozione interna del ds per affidarsi al più esperto Frederic “Riky” Massara in rotta con il Milan.
La Juve promuove Manna
I bianconeri, nel frattempo, si affideranno a Giovanni Manna, classe 1988, alla Juventus dal 2019 per iniziare prima alla Primavera e divenire poi il responsabile tecnico della Next Gen. Un compito svolto molto bene, considerati i giovani lanciati da Allegri (non a caso la stima è reciproca) in prima squadra. Per questo il club ha da tempo in animo di “promuoverlo” a responsabile del mercato della prima squadra fino all’insediamento di Giuntoli. Nelle ultime ore si è registrata qualche insidia dalla “nuova” Sampdoria dove Fabio Paratici, consulente esterno di Radrizzani, è ovviamente un suo estimatore. Un’insidia che a Torino non sembrano temere più di tanto (alla Samp salgono le azioni di Claudio Chiellini, anche lui ex Juve) mentre Manna deve risolvere le prime questioni: dal riscatto di Milik dal Marsiglia (7 i milioni pattuiti) alla conferma di Massimo Brambilla sulla panchina della Next Gen.