Juve, per Giuntoli non solo mercato: sbarca a Torino con diversi obiettivi

Le questioni che il nuovo dirigente bianconero è chiamato ad affrontare sin dal primo summit con Manna. Dovrà far valere la sua grande abilità nel mediare

TORINO- Domanda secca: due giocatori come Dusan Vlahovic e Federico Chiesa possono rappresentare un problema per la Juventus? Risposta, altrettanto secca: non scherziamo. Ecco: tutto questo in un mondo se non perfetto, almeno normale, ma le dinamiche del calcio son tutto fuorché normali e le variabili che incidono sono molte e frastagliate. Tanto Chiesa quanto, e ancora di più considerata la tempistica, Vlahovic, hanno rappresentato operazioni che andavano oltre le semplici questioni di mercato ma rappresentavano anche una iniezione di fiducia nell’ambiente bianconero.

Poi, però, le vicende si sono ingarbugliate (come analizzeremo in seguito) con la conseguenza che la gestione dei due attaccanti e il loro recupero alla causa bianconera sarà la prima questione che dovrà affrontare Cristiano Giuntoli fin dal primo summit con Giovanni Manna in programma domani alla Continassa, dove giungerà già stasera. Il nuovo dt - ancora in attesa della firma sul contratto che dovrebbe essere posta entro il fine settimana, dopo che gli avvocati avranno limato le complesse clausole del quinquennale - farà il punto sulle varie situazioni e, soprattutto, vorrà appunto capire quale sia la situazione degli ex fiorentini. Giuntoli, infatti, è convinto che rappresentino un patrimonio tecnico del club e che, posizione condivisa dagli altri dirigenti, anche dal punto di vista economico non si debba commettere l’errore di svenderli né di fornire l’impressione di volerlo fare, e questo al di là delle inevitabili speculazioni mediatiche. Posizioni logiche, prima ancora che aziendaliste, che però dovranno inevitabilmente fare i conti con la realtà dei fatti che di una situazione non certo idilliaca nei rapporti con Massimiliano Allegri.

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Giuntoli e il rapporto di Allegri con Vlahovic e Chiesa

Anzi, gli spifferi dalla Continassa raccontano che qualcuno li avrebbe rassicurati che al loro ritorno dalle vacanze il tecnico sarebbe stato un altro. Sappiamo, invece, come è andata e Allegri è saldo (anche qui nonostante alcuni spifferi reali e molti altri clamorosamente artefatti) sulla panchina della Juventus. A Giuntoli, così, toccherà il compito di ricucire il rapporto con i due ex viola. Ai quali, peraltro, verrà chiarito con dovizia di particolari e toni adeguati come sia anche il caso di assumersi le proprie responsabilità sui fallimenti e il mancato raggiungimento degli obiettivi personali e di squadra. Senza dimenticare, ovviamente, le difficoltà (anche qui di lettura doppia) innescate dalla particolarità della stagione e dagli infortuni: l’attaccante è stato zavorrato dalla pubalgia che lo ha penalizzato anche durante il Mondiale in Qatar; l’esterno invece è stato condizionato mentalmente e atleticamente dalla fase di recupero dal brutto infortunio al crociato.

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Chiesa-Vlahovic, la posizione della Juve e la missione di Giuntoli

La posizione del club sarà molto chiara: vi consideriamo a pieno titolo parte del progetto tecnico, voi concentratevi sul recupero della condizione sul lavoro sul campo con Allegri perché il tecnico ha tutte le intenzioni di mettervi nelle migliori condizioni per esprimervi al meglio. Poi, certo, sarebbe da illusori mendaci sostenere che non vi siano cedibili a queste latitudine e in questa congiuntura: se dovesse presentarsi, per dire, un Chelsea con 80 milioni cash si ragionerebbe e la Juventus non si farebbe trovare impreparata (ma la pista Hojlund dell’Atalanta è freddina assai, per non dire ghiacciata), così come viene definita irrinunciabile una di 60 per Chiesa. La loro cessione, in ogni caso, non è una priorità soprattutto, come potete leggere nella pagina accanto, nel caso in cui vadano a dama le altre cessioni programmate.

E neppure spaventa un club che è sempre ripartito (anzi, le ha usate per far cassa e migliorare) dopo cessioni di gente come Zidane. A volte il senso della misura aiuta, soprattutto quando le offerte non sono arrivate... Adesso, così il programma di Giuntoli è molto chiaro: fungere da mediatore tra Allegri e i due giovanotti approfittando della tournée negli Usa alla quale, non a caso, parteciperanno lo stesso Giuntoli e Manna: la forzata “cattività” del gruppo consentirà di conoscersi a fondo e di mettere in luce tutte le questioni. Che andranno risolte o che deflagreranno definitivamente: stare “a mezzo”, ora, non serve più a nessuno.

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TORINO- Domanda secca: due giocatori come Dusan Vlahovic e Federico Chiesa possono rappresentare un problema per la Juventus? Risposta, altrettanto secca: non scherziamo. Ecco: tutto questo in un mondo se non perfetto, almeno normale, ma le dinamiche del calcio son tutto fuorché normali e le variabili che incidono sono molte e frastagliate. Tanto Chiesa quanto, e ancora di più considerata la tempistica, Vlahovic, hanno rappresentato operazioni che andavano oltre le semplici questioni di mercato ma rappresentavano anche una iniezione di fiducia nell’ambiente bianconero.

Poi, però, le vicende si sono ingarbugliate (come analizzeremo in seguito) con la conseguenza che la gestione dei due attaccanti e il loro recupero alla causa bianconera sarà la prima questione che dovrà affrontare Cristiano Giuntoli fin dal primo summit con Giovanni Manna in programma domani alla Continassa, dove giungerà già stasera. Il nuovo dt - ancora in attesa della firma sul contratto che dovrebbe essere posta entro il fine settimana, dopo che gli avvocati avranno limato le complesse clausole del quinquennale - farà il punto sulle varie situazioni e, soprattutto, vorrà appunto capire quale sia la situazione degli ex fiorentini. Giuntoli, infatti, è convinto che rappresentino un patrimonio tecnico del club e che, posizione condivisa dagli altri dirigenti, anche dal punto di vista economico non si debba commettere l’errore di svenderli né di fornire l’impressione di volerlo fare, e questo al di là delle inevitabili speculazioni mediatiche. Posizioni logiche, prima ancora che aziendaliste, che però dovranno inevitabilmente fare i conti con la realtà dei fatti che di una situazione non certo idilliaca nei rapporti con Massimiliano Allegri.

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