Vlahovic, l’allarme di Allegri e Pogba che preoccupa: intrigo Juve

Il serbo e il francese, anche se a causa di problemi fisici differenti, non possono iniziare la stagione al meglio con i compagni
Vlahovic, l’allarme di Allegri e Pogba che preoccupa: intrigo Juve© Juventus FC via Getty Images

Gli occhiali da sole scuri non danno certezze, ma lo sguardo di Cristiano Giuntoli non si distacca mai dal campo durante il primo allenamento americano: c’è da scommetterci.

Due parole con Milik, seduto in panchina a osservare i compagni, poi una stretta di mano con il nuovo capitano Danilo, una chiacchierata con il tecnico Allegri appena terminata la seduta, ma lontano da occhi indiscreti, nel ventre dello stadio dei San Francisco 49ers diventato bianconero per una sera: il dt si è calato nel suo nuovo mondo. Ma con l’approccio di sempre: attenzione a ogni particolare, pur se minimo in apparenza. Anche vederlo a pochi passi da Allegri, ad ascoltare l’intervista del tecnico con i giornalisti, è un segnale: nulla va lasciato al caso, pure la comunicazione è importante.

Giuntoli, le criticità in casa Juve

In questa full immersion di Juve nella versione americana, Giuntoli sta prendendo le misure alla nuova realtà, ma sta cominciando anche ad analizzarne le criticità. E dalle parole di Allegri ne emerge una in particolare che può condizionare, nemmeno poco, il mercato in entrata dei bianconeri in questa delicata sessione, la prima dello Sceriffo, coadiuvato dall’Italia dal ds Manna: le condizioni fisiche di due tra i gioielli più pregiati di corte. Dusan Vlahovic e Paul Pogba, in coppia, valgono almeno 100 milioni o giù di lì, in una stima approssimativa: tra i 70 e gli 80 il bomber serbo per una valutazione sotto la quale la Juventus non scenderebbe in caso di eventuale vendita; circa 20 o 25 il Polpo, calcolando la somma tra il cartellino e il risparmio del costo dell’ingaggio, sulla base dell’offerta araba finora respinta dal francese. Insomma, c’è in ballo un centinaio di milioni.

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Juve, Vlahovic solo da spettatore

Al Levi’s Stadium Vlahovic ha osservato da spettatore tutto l’allenamento e si è dilettato, con alterne fortune, nel lanciare il pallone ovale da football Usa. Dunque, se pure fosse andata in scena la sfida con il Barcellona, è evidente che il serbo non ne avrebbe preso parte, sul campo.

Normale, nella gestione di una preparazione estiva: del resto anche Milik indossava scarpe da ginnastica, come McKennie (lui sì, da texano, davvero notevole nei lanci da football). Ma il riferimento di Allegri ai problemi pubalgici del passato non possono non suonare come un campanello d’allarme: magari piccolo, però forse grande quel tanto che basta ad allontanare i possibili acquirenti. Psg, Chelsea, Real: sono queste, a turno, le squadre che nelle ultime settimane sono state associate a DV9. Però un Vlahovic che non gioca, che va gestito, che non può, per così dire, essere esposto come un gioiello nella prestigiosa vetrina americana, rischia di attirare meno offerte. E a quel punto la Juventus rischia di rimanere con le mani legate sul mercato in entrata, frenando anche il piano di rientro dei costi portato avanti dalla società.

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Polpo in cyclette

Se non arriveranno proposte di alto profilo, allora vorrà dire che Vlahovic resterà e i bianconeri punteranno su di lui: questo il senso del discorso di Giuntoli nel giorno della presentazione. E l’assioma vale, a patto però che DV9 possa dare certezze dal punto di vista fisico, dopo una stagione complicata per tanti motivi. Chi continua a preoccupare è Pogba: a un anno dall’infortunio al menisco che ne ha irrimediabilmente rovinato la stagione, il Polpo a Santa Clara era sulla cyclette a pedalare. Allegri ha parlato di un mese per vederlo allenarsi con il resto dei compagni. Forse.

Juve, incognita Pogba

Dunque dopo 12 mesi il francese rimane un’incognita e non c’è una scansione temporale precisa dei suoi tempi di recupero. Tale incertezza non aiuta la Juventus su entrambi i fronti, sia sul piano tecnico, dando per buona la permanenza del francese a Torino, sia sul fronte mercato, qualora invece ci fossero le condizioni per trovare una soluzione in uscita, magari in Arabia Saudita dove il colpo a effetto per l’immagine del calcio locale ha un valore comunque superiore all’effettiva resa sul campo. Insomma, rischiano di diventare 100 milioni che scottano: pane per i denti di un dirigente come Giuntoli, abituato a mettere alla prova le capacità di problem solving in situazioni ancora più estreme.

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Gli occhiali da sole scuri non danno certezze, ma lo sguardo di Cristiano Giuntoli non si distacca mai dal campo durante il primo allenamento americano: c’è da scommetterci.

Due parole con Milik, seduto in panchina a osservare i compagni, poi una stretta di mano con il nuovo capitano Danilo, una chiacchierata con il tecnico Allegri appena terminata la seduta, ma lontano da occhi indiscreti, nel ventre dello stadio dei San Francisco 49ers diventato bianconero per una sera: il dt si è calato nel suo nuovo mondo. Ma con l’approccio di sempre: attenzione a ogni particolare, pur se minimo in apparenza. Anche vederlo a pochi passi da Allegri, ad ascoltare l’intervista del tecnico con i giornalisti, è un segnale: nulla va lasciato al caso, pure la comunicazione è importante.

Giuntoli, le criticità in casa Juve

In questa full immersion di Juve nella versione americana, Giuntoli sta prendendo le misure alla nuova realtà, ma sta cominciando anche ad analizzarne le criticità. E dalle parole di Allegri ne emerge una in particolare che può condizionare, nemmeno poco, il mercato in entrata dei bianconeri in questa delicata sessione, la prima dello Sceriffo, coadiuvato dall’Italia dal ds Manna: le condizioni fisiche di due tra i gioielli più pregiati di corte. Dusan Vlahovic e Paul Pogba, in coppia, valgono almeno 100 milioni o giù di lì, in una stima approssimativa: tra i 70 e gli 80 il bomber serbo per una valutazione sotto la quale la Juventus non scenderebbe in caso di eventuale vendita; circa 20 o 25 il Polpo, calcolando la somma tra il cartellino e il risparmio del costo dell’ingaggio, sulla base dell’offerta araba finora respinta dal francese. Insomma, c’è in ballo un centinaio di milioni.

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