Juve, la Next Gen sposa Allegri: il filo diretto è sempre più robusto

Nel primo test contro il Cagliari sono stati aboliti i due rifinitori dietro la punta. Spazio agli esterni
Juve, la Next Gen sposa Allegri: il filo diretto è sempre più robusto© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Calcio di luglio, sì, ma con indicazioni già fondamentali per la stagione. La Juventus Next Gen è un cantiere aperto. Normale che sia così, in questa fase, con appena un paio di settimane di allenamenti nelle gambe.

La sconfitta per 3-0 contro il Cagliari in amichevole, concretizzatasi nel secondo tempo, va analizzata per i tanti spunti interessanti che ha lasciato. A cominciare dal modulo: Massimo Brambilla lavora pienamente in funzione della prima squadra. Anche dal punto di vista dello schieramento: il 3-5-2 di Massimiliano Allegri viene esportato anche in Next Gen, a testimonianza di quanto il progetto sia sinergico anche nei dettagli. Piccole cose, che fanno la differenza. Nel primo tempo contro i sardi, più avanti nella preparazione e superiori di due categorie ai bianconeri, la Juventus è stata intensa e aggressiva. E ha avuto il merito di concedere pochissimo alla squadra di Claudio Ranieri.

Next Gen, le parole di Brambilla

Brambilla, a tal proposito, può essere soddisfatto, come ha confermato ai microfoni di JTV: «Chiaramente la condizione fisica non può essere ottimale, ma abbiamo giocato una buona partita dal punto di vista difensivo. Sono soddisfatto, anche se dispiace per le reti incassate nel finale, ma siamo solo all’inizio della preparazione. Ci stiamo allenando bene, i ragazzi si stanno applicando con grande serietà: questa è la strada giusta». Percorso figlio anche del lavoro di Paolo Montero nella passata stagione con l’Under 19. In distinta, contro il Cagliari, la Next Gen è ripartita in blocco da tanti protagonisti dello scorso anno: Maressa, Mbangula, Doratiotto, Scaglia, Rouhi, Citi, Mancini e Valdesi stanno iniziando a conoscere il mondo degli adulti.

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Next Gen, sorpresa Mulazzi

Ma il volto più positivo del test coi rossoblù è stato senza dubbio Gabriele Mulazzi, ragazzo dal quale la Juventus si aspetta tantissimo.

Sulla corsia di destra ha una padronanza tecnica e fisica già importante, ora deve trovare continuità di rendimento. E di intensità, anche all’interno della partita. Gode della stima di Brambilla, al pari di Garofani. Daffara è negli States con Allegri, per cui ora il portiere classe 2002 deve giocarsi le sue chances.

Garofani, il ritorno in campo

Rientrato dopo un 2023 finora sfortunatissimo (ha finalmente smaltito la lesione di alto grado della giunzione miotendinea del retto femorale, infortunio che lo ha tenuto ai box dal 10 gennaio), Garofani ha di nuovo il sorriso stampato sul viso: «È stato emozionante per me rientrare in campo dopo tanti mesi fuori, sono contento. Per noi è stata una partita fondamentale perché ci ha dato delle risposte importanti dopo le prime due settimane di lavoro. Ci è servita per mettere in evidenza situazioni che abbiamo affrontato positivamente, ma anche per confermarci quanto lavoro ci sia ancora da svolgere sul campo». Cantiere aperto per la Next Gen, ma Brambilla sa cosa fare. Continuerà ad insistere sul 3-5-2, per consolidare il filo diretto con la prima squadra.

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TORINO - Calcio di luglio, sì, ma con indicazioni già fondamentali per la stagione. La Juventus Next Gen è un cantiere aperto. Normale che sia così, in questa fase, con appena un paio di settimane di allenamenti nelle gambe.

La sconfitta per 3-0 contro il Cagliari in amichevole, concretizzatasi nel secondo tempo, va analizzata per i tanti spunti interessanti che ha lasciato. A cominciare dal modulo: Massimo Brambilla lavora pienamente in funzione della prima squadra. Anche dal punto di vista dello schieramento: il 3-5-2 di Massimiliano Allegri viene esportato anche in Next Gen, a testimonianza di quanto il progetto sia sinergico anche nei dettagli. Piccole cose, che fanno la differenza. Nel primo tempo contro i sardi, più avanti nella preparazione e superiori di due categorie ai bianconeri, la Juventus è stata intensa e aggressiva. E ha avuto il merito di concedere pochissimo alla squadra di Claudio Ranieri.

Next Gen, le parole di Brambilla

Brambilla, a tal proposito, può essere soddisfatto, come ha confermato ai microfoni di JTV: «Chiaramente la condizione fisica non può essere ottimale, ma abbiamo giocato una buona partita dal punto di vista difensivo. Sono soddisfatto, anche se dispiace per le reti incassate nel finale, ma siamo solo all’inizio della preparazione. Ci stiamo allenando bene, i ragazzi si stanno applicando con grande serietà: questa è la strada giusta». Percorso figlio anche del lavoro di Paolo Montero nella passata stagione con l’Under 19. In distinta, contro il Cagliari, la Next Gen è ripartita in blocco da tanti protagonisti dello scorso anno: Maressa, Mbangula, Doratiotto, Scaglia, Rouhi, Citi, Mancini e Valdesi stanno iniziando a conoscere il mondo degli adulti.

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