John Elkann, Exor e la presidenza Giovanni Agnelli Bv: che sta succedendo

Secondo quanto risulterebbe dalle carte dell'acquisizione del 15% Philips da parte della holding la presidenza della 'cassaforte' sarebbe cambiata

John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che controlla il 52% della holding Exor. La novità, evidenziata da Milano Finanza, emerger dalle carte che ufficializzano l'acquisizione del 15% della Philips da parte proprio di Exor, investimento a lungo termine per 2,6 miliardi di euro. A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh che ha assistito le società della galassia in varie operazioni.

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Secondo quanto si apprende la decisione di Elkann, che aveva già lasciato la presidenza di Exor ad Ajay Banga e da maggio 2023 a Nitin Nohria, mantenendo la carica di amministratore delegato, è dovuta alla volontà di concentrarsi su ruoli operativi.

Nella cassaforte restano in rappresentanza sei esponenti dei tre rami della famiglia: nel board della Giovanni Agnelli, composto da otto persone, siedono infatti in rappresentanza i consiglieri Andrea Agnelli, Nicolò Camerana, Benedetto Della Chiesa, Luca Ferrero Ventimiglia, Filippo Scognamiglio e Alexandre Von Furstenberg. Gli altri due sono tecnici, il sopracitato Preller e l'avvocato John Brouwer. Oltre a Elkann hanno lasciato Alessandro Nasi e Tiberto Brandolini D'Adda.

John Elkann: "Non vendo la Juventus"

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La Giovanni Agnelli è una società privata di diritto olandese che raggruppa i discendenti del fondatore della Fiat Giovanni Agnelli, costituita con obiettivo di mantenere l'unità e la continuità nella partecipazione in Exor. L'azionista più rilevante è la società Dicembre che continua a essere presieduta da John Elkann, con circa il 38%. Ci sono poi gli eredi di Maria Sole (12,32%) e di Umberto (11,85%) e a seguire gli altri esponenti della famiglia. Ogni anno Exor stacca 100 milioni di euro di dividendi e il 52% va alla Giovanni Agnelli.

Elkann, il possibile perché della scelta

Il passaggio di consegne è avvenuto nei mesi scorsi senza che siano stati diffusi comunicati ufficiali, visto che la holding è una società privata e non ha operatività. Sulla carta, una decisione puramente formale: Elkann resta saldamente alle redini di tutto il gruppo e di tutto il progetto, potrebbe darsi che la decisione sia arrivata anche in virtù della battaglia legale che da anni contrappone la madre Margherita Agnelli ai tre figli avuti con il primo marito Alain Elkann: John, Lapo e Ginevra.

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Elkann: Philips parte dell'evoluzione Exor

John Elkann, in una conversazione con il Financial Times, ha spiegato che Exor sente "una forte affinità con l'assistenza sanitaria" e che "i primi risultati" dell'investimento di oltre 800 milioni di euro effettuato lo scorso anno nel gruppo sanitario francese Institut Mérieux hanno "rafforzato la nostra convinzione sull'importanza di questo settore e sul suo potenziale di crescita".

L'investimento di 2,6 miliardi di euro nel conglomerato olandese Philips fa dunque parte di un'evoluzione naturale della holding familiare, che concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso. "Sotto la guida del 47enne Elkann Exor ha aumentato il proprio patrimonio netto da circa 4 miliardi di euro nel 2009 a 33 miliardi di euro quest'anno, mentre le azioni sono passate da cifre a una sola cifra agli attuali 80 euro per azione", nota l'FT.

Elkann, la morte di Gianni Agnelli e il progetto Exor

Elkann afferma che il primo decennio dopo la morte del nonno è stato all'insegna della conservazione: "Ci siamo concentrati sulle dismissioni, sulla semplificazione e sulla riduzione del debito per assicurarci che ciò che avevamo potesse essere salvato". Il decennio successivo "è stato all'insegna della stabilizzazione" e ha affermato che Exor ha imboccato una traiettoria di crescita costante. "Naturalmente non c'è certezza su ciò che ci aspetta", ha dichiarato Elkann. "Ciò che è chiaro per noi è il nostro scopo, che è quello di costruire grandi aziende con grandi persone".

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John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che controlla il 52% della holding Exor. La novità, evidenziata da Milano Finanza, emerger dalle carte che ufficializzano l'acquisizione del 15% della Philips da parte proprio di Exor, investimento a lungo termine per 2,6 miliardi di euro. A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh che ha assistito le società della galassia in varie operazioni.

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Secondo quanto si apprende la decisione di Elkann, che aveva già lasciato la presidenza di Exor ad Ajay Banga e da maggio 2023 a Nitin Nohria, mantenendo la carica di amministratore delegato, è dovuta alla volontà di concentrarsi su ruoli operativi.

Nella cassaforte restano in rappresentanza sei esponenti dei tre rami della famiglia: nel board della Giovanni Agnelli, composto da otto persone, siedono infatti in rappresentanza i consiglieri Andrea Agnelli, Nicolò Camerana, Benedetto Della Chiesa, Luca Ferrero Ventimiglia, Filippo Scognamiglio e Alexandre Von Furstenberg. Gli altri due sono tecnici, il sopracitato Preller e l'avvocato John Brouwer. Oltre a Elkann hanno lasciato Alessandro Nasi e Tiberto Brandolini D'Adda.

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