Juve: il bianco e il nero. Dopo 270 minuti, cosa va e cosa non va

Prima sosta del campionato, prima analisi: cosa ha funzionato bene e cosa meno nella Juventus in queste prime tre giornate? Ha funzionato l’attacco: la squadra di Allegri ha segnato sei gol in due partite (più tre annullati per fuorigioco minimi) ed è la terza formazione della Serie A per xGol creati (il dato che indica, sulla base di dati statistici storici relativi a tipo di conclusione, distanza, posizione ecc., quante reti una squadra dovrebbe aver segnato in base ai tiri fatti). Al di là dai dati, è evidente la crescita - anche nell’atteggiamento - di Chiesa e Vlahovic, che si sono chiaramente lasciati alle spalle i problemi fisici e stanno affinando l’intesa: intesa che presenta ancora ampi margini di crescita.

Troppi tiri concessi

Ampi margini di crescita li ha, e deve sfruttarli, la fase difensiva. I bianconeri hanno concesso troppi tiri: 18 all’Udinese, 10 al Bologna, 7 all’Empoli, di questi ultimi nessuno nello specchio. Il miglioramento fa ben sperare, ma andrà confermato contro formazioni più incisive di quella toscana (0 gol in tre partite). Per quanto abbia permesso di attivare bene l’attacco, può migliorare anche la costruzione e segnatamente la precisione dei passaggi: le situazioni più pericolose contro l’Empoli sono nate da errori in palleggio e l’84,6% di passaggi precisi piazza la Juve al 9° posto in Serie A in queste prime tre giornate. Il centrocampo, soprattutto, è apparso ancora un po’ indietro di condizione: ma è anche normale visti i problemi fisici che hanno condizionato la preparazione di Rabiot e Fagioli. Il loro ritorno al top della forma dovrebbe alzare la qualità e l’efficienza del reparto. E poi c’è Pogba...