Pogba, controanalisi doping e processi: le scelte nei giorni più difficili

Il Polpo ha chiesto di valutare di nuovo la sua positività ed è atteso a Parigi per il tentativo d’estorsione subito. Una carriera sempre in altalena tra picchi e momenti bui

TORINO - La carriera di Paul Pogba è costellata di apici e di pedici. Gli scintillanti scudetti con la Juventus e le meste panchine al Manchester United, il trionfo al Mondiale con la Francia e la scellerata gestione dell’infortunio al menisco, in rigoroso ordine sparso. Ma il francese non aveva mai vissuto giorni difficili come gli attuali. Quando, ai singhiozzi atletici causati da un’intera annata di sostanziale inattività, si è aggiunta la mazzata della sospensione stabilita dal Tribunale Nazionale Antidoping. Non solo: nella giornata di domani, infatti, il Polpo è atteso in Tribunale a Parigi per esporre la propria versione in merito al presunto caso di estorsione nei suoi confronti operato, tra gli altri, dal fratello Mathias. Le prossime ore, intanto, saranno quelle delle controanalisi in seguito alla positività ai metaboliti del testosterone riscontrata in occasione di Udinese-Juventus del 20 agosto, gara inaugurale del campionato bianconero.

Le ricostruzioni degli ultimi giorni hanno permesso a Pogba e al suo entourage di risalire alla causa del sorprendente esito, complice l’assunzione di un integratore suggerito da uno specialista americano legato alla sua famiglia e però vietato in Italia. Ma lo staff del francese non intende rinunciare al diritto a una controprova, anche per evitare – in qualche modo – di presentarsi con una posizione indebolita al via dell’eventuale processo. La richiesta delle controanalisi, che sarebbe scaduta nel pomeriggio odierno, è infatti già stata avanzata.

Pogba, c'era scritto..."Attenzione, doping": integratore Usa preso a Miami

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Pogba, ecco la linea difensiva

La linea difensiva del giocatore, in caso di conferma della positività anche con il “campione B”, verterà quindi sulla non intenzionalità del centrocampista transalpino nell’assumere la sostanza, di cui avrebbe preso coscienza soltanto in seguito alla notifica di sospensione dall’attività. Una strada necessaria per ambire al massimo sconto della più che probabile pena, che può arrivare fino a quattro anni, ma soltanto in caso di appurata volontarietà nella trasgressione. Lo staff, a partire dall’agente Rafaela Pimenta, si è intanto stretto intorno a Pogba, che sta appunto vivendo giorni tra i più difficili della sua carriera e della sua vita. E così ha fatto nelle ultime ore anche la Juventus, spettatrice sorpresa e dispiaciuta della mesta vicenda.

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Pogba-Juve, rescissione in caso di squalifica

Se da un punto di vista umano i dirigenti bianconeri hanno già testimoniato la loro vicinanza al giocatore, però, alla Continassa non possono essere ignorati né il danno d’immagine arrecato né la leggerezza nel comportamento di un professionista scafato come il francese. Per questo motivo, dunque, è scontato come, in caso di squalifica, il contratto del calciatore venga rescisso con effetto immediato, comportando per le casse del club un risparmio di oltre 30 milioni da qui a quella che sarebbe stata la naturale scadenza dell’accordo nel 2026.

Servirà ancora una settimana, giorno più o giorno meno, per arrivare al verdetto delle controanalisi, ma il calendario extra-campo di Pogba è particolarmente esigente con il ragazzo che, infatti, già domani mattina sarebbe atteso in Francia dai giudici istruttori del Tribunale di Parigi, assieme ai suoi presunti ricattatori, per la tentata estorsione perpetrata dal fratello e da amici d’infanzia. La sua presenza in aula, in questo turbinio di evoluzioni su più fronti, non è però scontata.

Pogba, la Juve e il contratto: gli scenari in caso di squalifica

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TORINO - La carriera di Paul Pogba è costellata di apici e di pedici. Gli scintillanti scudetti con la Juventus e le meste panchine al Manchester United, il trionfo al Mondiale con la Francia e la scellerata gestione dell’infortunio al menisco, in rigoroso ordine sparso. Ma il francese non aveva mai vissuto giorni difficili come gli attuali. Quando, ai singhiozzi atletici causati da un’intera annata di sostanziale inattività, si è aggiunta la mazzata della sospensione stabilita dal Tribunale Nazionale Antidoping. Non solo: nella giornata di domani, infatti, il Polpo è atteso in Tribunale a Parigi per esporre la propria versione in merito al presunto caso di estorsione nei suoi confronti operato, tra gli altri, dal fratello Mathias. Le prossime ore, intanto, saranno quelle delle controanalisi in seguito alla positività ai metaboliti del testosterone riscontrata in occasione di Udinese-Juventus del 20 agosto, gara inaugurale del campionato bianconero.

Le ricostruzioni degli ultimi giorni hanno permesso a Pogba e al suo entourage di risalire alla causa del sorprendente esito, complice l’assunzione di un integratore suggerito da uno specialista americano legato alla sua famiglia e però vietato in Italia. Ma lo staff del francese non intende rinunciare al diritto a una controprova, anche per evitare – in qualche modo – di presentarsi con una posizione indebolita al via dell’eventuale processo. La richiesta delle controanalisi, che sarebbe scaduta nel pomeriggio odierno, è infatti già stata avanzata.

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