Szczesny, le scuse ai tifosi e le lezioni del passato: la reazione post Sassuolo

Il portiere della Juve non ama rimuginare sugli errori: è abituato a ignorare i giudizi negativi come i complimenti
Szczesny, le scuse ai tifosi e le lezioni del passato: la reazione post Sassuolo© LAPRESSE

Quella di ieri, nella testa di Wojciech Szczesny, è stata unicamente la giornata del meno due sulla strada che porta all’infrasettimanale contro il Lecce. Nessuno spazio per rimuginare sui macroscopici errori di Reggio Emilia tra le intercapedini dei suoi pensieri.

L’esperienza ha portato il portiere polacco a interpretare il passato come un terreno fertile in cui far germogliare i semi del continuo miglioramento, anche a 33 anni suonati, ma il suo sguardo è costantemente rivolto all’orizzonte. E lì si staglia la rivelazione salentina, ospite domani sera allo Stadium, certo non quel Sassuolo che pure è tornato a far aleggiare qualche fantasma del recente passato sopra la Continassa.

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Il dispiacere di Szczesny

Al centro d’allenamento, ieri mattina, Tek si è presentato logicamente dispiaciuto, al pari di tutti i compagni, ma apparentemente non turbato da una sconfitta che l’ha visto tra i principali protagonisti negativi. «Uno dei miei punti di forza è sempre stato quello di estraniarmi dai giudizi, in positivo o in negativo: mi concentro sempre e solo sulla partita successiva», aveva rivelato Szczesny un paio d’anni fa. E forte di questi concetti, dopo le scuse recapitate ai tifosi subito dopo il triplice fischio del Mapei Stadium, ha ripreso ieri a lavorare in campo: con la voglia di spazzar via la serata emiliana da incubo, senza il timore di scivolare lentamente in una sabbia mobile.

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Il precedente al ritorno di Allegri

La carriera di Szczesny, d’altronde, racconta di altre fragorose cadute, repentini scivoloni cui il ragazzone di Varsavia non è certo vergine. Ma, al contempo, di altrettante pronte reazioni. Di carattere, d’orgoglio. La tragicomica prestazione di sabato ha riportato alla memoria, per esempio, il secondo esordio sulla panchina bianconera di Allegri, quando un doppio errore del polacco aveva agevolato una clamorosa rimonta dell’Udinese da 0-2 a 2-2. Ecco: quell’annata, iniziata in maniera nefasta e proseguita con un’altra incertezza contro il Napoli, si era poi rivelata una delle migliori di tutta la carriera per l’ex Arsenal. Che aveva sommato prodezze tra i pali a rigori neutralizzati, compresi i due – uno all’andata e uno al ritorno – contro quella Roma che si sarebbe poi rivelata diretta concorrente nella corsa a un posto in zona Champions League. Un percorso virtuoso che Tek ambisce a ripetere fin dalla gara di domani sera, se Allegri deciderà di impiegarlo. Una panchina “punitiva”, a scanso di equivoci, è totalmente da escludere dalle opzioni sul tavolo. A differenza, però, di una naturale alternanza tra estremi difensori, come sempre accaduto nelle ultime annate: il turno infrasettimanale, una delle poche occasioni in cui la Juventus scenderà in campo tre volte in una settimana quest’anno, apre infatti all’eventualità, in attesa che l’allenamento odierno inizi a sgombrare i dubbi dalla testa del tecnico bianconero.

Allegri difende Szczesny

Dubbi che non hanno cittadinanza, ampliando il campo d’indagine, nelle gerarchie che governano i rapporti all’interno del pacchetto di portieri bianconero. «Il titolare è Szczesny e su questo non c’è alcun equivoco», ha ribadito il tecnico nel burrascoso post-partita di Reggio Emilia. Dove gli strafalcioni del polacco, uniti a una prestazione globale ricca di errori tecnici, hanno contribuito a interrompere una striscia di vittorie esterne senza incassare gol che risaliva addirittura al finale del passato campionato. Anche grazie agli interventi dello stesso ex Roma, provvidenziale a Udine in coda alla scorsa Serie A come in capo a quella attuale, in virtù di un ruolo di primo piano tecnico che Tek sente di poter replicare anche in termini di carisma. E di leader dalla mano ferma, in questo momento, la squadra pare aver bisogno. Per derubricare il poker del Sassuolo a incidente di percorso e riprendere subito il tragitto di crescita iniziato fin dall’estate.

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Quella di ieri, nella testa di Wojciech Szczesny, è stata unicamente la giornata del meno due sulla strada che porta all’infrasettimanale contro il Lecce. Nessuno spazio per rimuginare sui macroscopici errori di Reggio Emilia tra le intercapedini dei suoi pensieri.

L’esperienza ha portato il portiere polacco a interpretare il passato come un terreno fertile in cui far germogliare i semi del continuo miglioramento, anche a 33 anni suonati, ma il suo sguardo è costantemente rivolto all’orizzonte. E lì si staglia la rivelazione salentina, ospite domani sera allo Stadium, certo non quel Sassuolo che pure è tornato a far aleggiare qualche fantasma del recente passato sopra la Continassa.

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Il dispiacere di Szczesny

Al centro d’allenamento, ieri mattina, Tek si è presentato logicamente dispiaciuto, al pari di tutti i compagni, ma apparentemente non turbato da una sconfitta che l’ha visto tra i principali protagonisti negativi. «Uno dei miei punti di forza è sempre stato quello di estraniarmi dai giudizi, in positivo o in negativo: mi concentro sempre e solo sulla partita successiva», aveva rivelato Szczesny un paio d’anni fa. E forte di questi concetti, dopo le scuse recapitate ai tifosi subito dopo il triplice fischio del Mapei Stadium, ha ripreso ieri a lavorare in campo: con la voglia di spazzar via la serata emiliana da incubo, senza il timore di scivolare lentamente in una sabbia mobile.

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