A 20 anni dall’uscita di “Una settimana da Dio”, Domenico Berardi ha girato il suo personale remake del film con Jim Carey riducendo il tempo a cinque giorni. Quelli in cui ha firmato gol belli e decisivi nelle vittorie del suo Sassuolo contro la Juventus al Mapei Stadium e contro l’Inter a San Siro (dove ha anche servito l’assist per l’1-1 di Bajrami).
Due gol che lo portano a quattro reti in quattro giornate: tante ne ha giocate, dopo aver saltato le prime due perché il mercato era ancora aperto e lui, che sperava di passare proprio alla Juve, non era nelle condizioni psicologiche ideali per scendere in campo. Già, la Juve. Nel film citato prima, il protagonista passa la seconda parte a cercare di farsi perdonare dalla fidanzata che ha fatto arrabbiare. Dai tifosi del Sassuolo, che hanno visto la propria squadra perdere con Atalanta e Napoli le due partite giocate senza di lui, Berardi si è già fatto perdonare: per giunta prima dei gol a Juve e Inter aveva segnato una doppietta nella vittoria per 3-1 sul Verona nel giorno del suo ritorno in campo.
Berardi si è fatto perdonare
Mercoledì sera a San Siro però si è fatto perdonare anche dai tifosi della squadra con cui aveva flirtato invano a fine estate: ossia quelli della Juve, punita sabato con il gol, quello del 2-1 per il Sassuolo, che ha cambiato l’inerzia della partita dopo che i bianconeri avevano reagito bene al primo vantaggio neroverde. Una sconfitta dura, anche per come è maturata, per l’ambiente juventino e che aveva visto la squadra di Massimiliano Allegri scivolare a 5 punti dall’Inter. Tre di quei punti la Juve li ha recuperati martedì sera battendo il Lecce e il giorno dopo l’assist e il gol di Berardi hanno impedito ai nerazzurri di riprenderseli: bianconeri a due punti dalla vetta e il ventinovenne calabrese perdonato anche da quelli che suoi tifosi avrebbero potuto diventarlo. E che potrebbero ancora.
