Un tiro, un fastidio al muscolo “semimembranoso” (ma non lo sai che il fastidio è in quella zona lì: dovrai aspettare gli esami) e subito lo stop. Per precauzione, perché Federico Chiesa ha imparato ormai ad ascoltare i segnali del proprio corpo e ha subito capito che quel “carico anomalo” al muscolo avrebbe potuto deragliare in un problema assai maggiore se avesse continuato a forzare le giocate. E i tiri, addentellato fondamentale agli allenamenti per chi di mestiere fa l’attaccante. Insomma, a raccontarla senza voler per forza romanzare (che già la realtà basta e avanza), Chiesa che si ferma per un fastidio muscolare a due giorni dal derby è una situazione che alza la tensione al livello massimo nell’ambiente Juventus. Che, ovviamente, ha avviato subito le dinamiche emergenziali: controlli medici e valutazioni. Che, nel tardo pomeriggio, hanno rasserenato l’ambiente perché non è emerso nessun danno muscolare.
Anche Vlahovic a rischio
Un affaticamento, dunque, che non è detto precluda a Chiesa la possibilità di giocare nel derby di domani. Al netto del sollievo, però, certezze ancora non ve ne sono: tutto rimandato a questa mattina quando, nel corso dell’allenamento, verranno testate sui campo le condizioni dell’attaccante: in caso di risposta positiva, Chiesa sarà abile e arruolato per la sfida con il Torino. A quel punto, però, non è escluso che possa partire dalla panchina per lasciare spazio a una inedita coppia Milik-Kean, Sì, perché se le condizioni di Chiesa lasciano spazio a un poco di ottimismo, quelle di Dusan Vlahovic sono assai meno rassicuranti: anche ieri si è allenato a parte e non ha forzato a causa della lombalgia che lo affligge da un paio di settimane e che gli ha fatto saltare anche la convocazione per la gara di Bergamo di martedì scorso.