Juve, la crescita di Cambiaso e Rugani
Da manuale la crescita di Andrea Cambiaso accolto se non dagli scetticismi, almeno da una sospensione dei giudizi (in estate un importante dirigente, tra i più bravi di cui non riveleremo il nome neppure sotto tortura, ci spiegò che Andrea non era “da Juve”) che si è trasformata in commenti entusiasti dopo le ultime partite. Il ragazzo è merce rara (esterno per entrambe le fasce e per entrambe le fasi) e nel caso di una crescita azzurra - è tra gli attenzionati di Spalletti in chiave Euro2024 - anche il suo valore di mercato è destinato a crescere ulteriormente. Così come non ci sono più dubbi, ormai, sull’utilità di Daniele Rugani che ha dimostrato di essere molto più di un rincalzo tanto che il club sta definendo il suo prolungamento di contratto. Vabbè...
L'ascesa di Gatti e il capolavoro Rabiot
Ma poi si potrebbe discutere anche della consapevolezza di Bremer che ora riesce a sviluppare le sue straordinarie potenzialità sia a difesa schierata sia in campo aperto (eccellenti gli anticipi su Oshimen) per tacere, ovviamente, della sfolgorante ascesa di Gatti per il quale si stanno muovendo i club di Premier, affascinati anche dalla vicenda personale del difensore. Non va trascurata neppure la crescita di Locatelli che ha concluso la transizione da mezzala a centromediano diventando padrone di un ruolo delicatissimo che lo ha reso grande equilibratore del gioco bianconero e gli ha concesso di riprendersi la Nazionale. Poi ci sono gli impieghi (scontati, certo: ce ne sono tanti di giovani in campo nei club di prima fascia...) di Miretti e di Nicolussi Caviglia, ma forse il capolavoro più significativo riguarda colui che ora viene giudicato un punto di forza e che prima era avvolto da scetticismo generalizzato: Adrien Rabiot. La sua rivalutazione professionale è anche il simbolo del nuovo senso di appartenenza che pervade il gruppo bianconero: ha deciso di rimanere, seppure fosse a scadenza, e ha conquistato la fascia da capitano. Nel segno di Allegri, il suo grande mentore.