Pogba, rinviato il processo: richiesta dei legali accolta

Si allungano i tempi per il giudizio sulla positività al doping del francese: quando può arrivare l'udienza

I legali di Paul Pogba hanno formulato istanza per chiedere il rinvio della data del processo per doping calendarizzata per il 18 gennaio trovando accoglimento. La richiesta prevede che la prima udienza non avvenga prima del 15 febbraio. Dunque in attesa di conoscere la nuova data che potrebbe essere nella seconda metà di febbraio piuttosto che nei mesi successivi la difesa potrà organizzare al meglio la propria tesi.

Pogba, la richiesta della Procura

Ormai più di 10 giorni fa, la Procura antidoping ha concluso l'iter processuale che vedeva al centro dell'indagine Paul Pogba. Il centrocampista francese era risultato positivo il 20 agosto a un controllo dopo la prima sfida di campionato contro l'Udinese. Le successive controanalisi hanno poi confermato la positività al Dhea. Al termine degli accertamenti la richiesta di squalifica della Procura si è concretizzata in 4 anni: in attesa delle contromosse difensive del giocatore, i legali hanno richiesto il rinvio della data del processo. Richiesta accolta: l'udienza davanti al Tribunale nazionale antidoping non avverrà prima del 15 febbraio.

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Pogba, la strategia difensiva

È stata accolta la richiesta di rinvio della data del processo per doping effettuata dai legali di Paul Pogba: è stato stabilito che l'udienza avverrà non prima della seconda metà di febbraio. In attesa di nuova data, la difesa potrà organizzare al meglio la propria tesi. A questo proposito Pogba, dinanzi al Tribunale nazionale antidoping (Tna), cercherà di dimostrare la "non intenzionalità" dell'assunzione della sostanza proibita: questa strategia permetterebbe di dimezzare la sanzione. Oltre agli avvocati, sono attesi in aula anche alcuni periti inglesi. Il francese, dopo la sentenza, potrà comunque appellarsi al Tas e poi, eventualmente, alla Corte federale svizzera.

Squalifica Pogba, il precedente

Paul Pogba si è sempre dichiarato innocente dall'accusa di doping e, per questo, non ha mai chiesto il patteggiamento. È principalmente per questa ragione che la Procura ha chiesto per lui 4 anni di squalifica, il massimo della pena. Il centrocampista francese e i suoi legali hanno da subito sostenuto la tesi dell'assunzione involontaria di un integratore contaminato dal Dhea, e non hanno mai fatto un passo indietro. Il procedimento non sarà per nulla celere e finora ha già obbligato il bianconero a uno stop di tre mesi.

Il precedente più recente ci riporta ai 14 mesi infernali vissuti da Palomino, il difensore dell'Atalanta. L'argentino era stato trovato positivo al Clostebol Metabolita a luglio del 2022; sospeso per 4 mesi, è stato poi assolto a novembre 2022 dal Tna. Nel frattempo però il centrale ha perso l'occasione di diventare campione del mondo con l'Argentina... Palomino è stato poi assolto definitvamente dal Tas di Losanna a settembre 2023.

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Pogba squalificato, la reazione Juve

Dopo la richiesta della Procura antidoping del Coni di 4 anni di squalifica - il massimo della pena previsto in questi casi -, Pogba si è mostrato rilassato dalle parti di Dubai con il tennista Rublev e l'ex compagno di squadra Pjanic. Intanto, la Juventus ha seguito ciò che prevede il protocollo, per cui ha sospeso la corresponsione dello stipendio pattuito per i quattro anni di contratto (circa 9 milioni di euro a stagione) dal giorno in cui le controanalisi del 6 ottobre hanno confermato la positività del francese, riscontrata l'11 settembre. Ora la società bianconera, prima di muoversi ulteriormente, aspetterà la sentenza del Tribunale nazionale antidoping, che avverrà non prima di metà febbraio.

Pogba, la preoccupazione di Deschamps

"Amo tutti i miei giocatori, ma sono triste per quel che sta vivendo Paul", così Didier Deschamps a Le Parisien. Il ct della Nazionale Francese non ha voluto nascondere la sua profonda amarezza di fronte al dramma umano che sta vivendo Pogba. Deschamps è sempre stato molto legato al centrocampista e, tra gli allenatori, è probabilmente quello che lo conosce meglio. È per questo motivo che sembra comprendere più di chiunque altro il calvario che sta passando: "Non parlo soltanto dei fatti più recenti, ma anche per tutto ciò che ha vissuto finora, con i problemi personali che hanno inevitabilmente avuto conseguenze sui suoi infortuni".

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I legali di Paul Pogba hanno formulato istanza per chiedere il rinvio della data del processo per doping calendarizzata per il 18 gennaio trovando accoglimento. La richiesta prevede che la prima udienza non avvenga prima del 15 febbraio. Dunque in attesa di conoscere la nuova data che potrebbe essere nella seconda metà di febbraio piuttosto che nei mesi successivi la difesa potrà organizzare al meglio la propria tesi.

Pogba, la richiesta della Procura

Ormai più di 10 giorni fa, la Procura antidoping ha concluso l'iter processuale che vedeva al centro dell'indagine Paul Pogba. Il centrocampista francese era risultato positivo il 20 agosto a un controllo dopo la prima sfida di campionato contro l'Udinese. Le successive controanalisi hanno poi confermato la positività al Dhea. Al termine degli accertamenti la richiesta di squalifica della Procura si è concretizzata in 4 anni: in attesa delle contromosse difensive del giocatore, i legali hanno richiesto il rinvio della data del processo. Richiesta accolta: l'udienza davanti al Tribunale nazionale antidoping non avverrà prima del 15 febbraio.

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