Maxi-squalifica di quattro anni? Pogba si mostra sereno a Dubai

Il centrocampista della Juventus, in attesa del giudizio definitivo, si allena negli Emirati con Rublev e Pjanic: tutti i dettagli

DUBAI (Emirati Arabi Uniti) - In attesa del giudizio definitivo previsto per metà gennaio, dopo la richiesta di quattro anni di squalifica da parte della Procura antidoping del Coni per la positività alla Dhea, Paul Pogba si allena a Dubai. Il francese Campione del mondo nel 2018, infatti, sospeso in via cautelare lo scorso 11 settembre, non può farlo con i compagni di squadra della Juventus al Jtc alla Continassa, e si è recato negli Emirati, dove ha svolto alcune sedute in compagnia dell'ex bianconero Miralem Pjanic, ora in forza allo Sharja, e del tennista russo Andrej Rublev, come testimoniato dagli stessi protagonisti su Instagram.

Pogba-Juve, la situazione

Pogba percepisce attualmente il minimo salariale dalla Juventus, circa duemila euro netti al mese, e dalla decisione del Tribunale nazionale antidoping dipenderà anche il suo futuro in bianconero. Una sua squalifica, anche inferiore alla maxi-richiesta della Procura, potrebbe portare alla rescissione unilaterale del contratto con il club torinese. In accordo con i propri legali, il centrocampista francese - a differenza ad esempio del Papu Gomez - non ha scelto la via del patteggiamento, puntando con decisione all'assoluzione o ad uno stop minimo, cercando di provare l'assunzione involontaria dell'integratore contenente testosterone di natura sintetica.

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Pogba, cosa pensa la Juve

La Juventus, dal canto suo, in questi mesi di incertezza, ha optato per l'attesa. Tra Pogba e Fagioli, anche lui squalificato, ma per la nota vicenda scommesse su siti illegali, Max Allegri è stato privato di due pedine fondamentali a centrocampo. Il tecnico bianconero ha fatto di necessità virtù, ha responsabilizzato ancor di più Rabiot e Locatelli, ha rivitalizzato McKennie, ha 'spremuto' Miretti e ha lanciato Nicolussi Caviglia, in attesa del debutto di Nonge Boende, promosso in prima squadra dopo le belle prestazioni sfornate in Next Gen.

Doping, a cosa punta Pogba

Pogba è risultato positivo lo scorso 20 agosto, al termine di Udinese-Juventus, match nel quale non è sceso in campo, e il 6 ottobre le controanalisi hanno confermato la positività. L'ex Manchester United, però, è convinto di aver agito in modo corretto e che la sostanza proibita possa essere finita nell'integratore a seguito di una contaminazione in fase di produzione. Chiederà, ad ogni modo, tutte le attenuanti possibili e, in caso di beneplacito di Wada e Nado, potrebbe decidere di farsi giudicare dal Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport di Losanna, dove si potrebbe comunque appellare in caso di verdetto negativo da parte di quello antidoping. La giurisprudenza su casi analoghi non lascia ben sperare: quel che è certo è che, un responso definitivo, difficilmente arriverà prima della metà del 2025...

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DUBAI (Emirati Arabi Uniti) - In attesa del giudizio definitivo previsto per metà gennaio, dopo la richiesta di quattro anni di squalifica da parte della Procura antidoping del Coni per la positività alla Dhea, Paul Pogba si allena a Dubai. Il francese Campione del mondo nel 2018, infatti, sospeso in via cautelare lo scorso 11 settembre, non può farlo con i compagni di squadra della Juventus al Jtc alla Continassa, e si è recato negli Emirati, dove ha svolto alcune sedute in compagnia dell'ex bianconero Miralem Pjanic, ora in forza allo Sharja, e del tennista russo Andrej Rublev, come testimoniato dagli stessi protagonisti su Instagram.

Pogba-Juve, la situazione

Pogba percepisce attualmente il minimo salariale dalla Juventus, circa duemila euro netti al mese, e dalla decisione del Tribunale nazionale antidoping dipenderà anche il suo futuro in bianconero. Una sua squalifica, anche inferiore alla maxi-richiesta della Procura, potrebbe portare alla rescissione unilaterale del contratto con il club torinese. In accordo con i propri legali, il centrocampista francese - a differenza ad esempio del Papu Gomez - non ha scelto la via del patteggiamento, puntando con decisione all'assoluzione o ad uno stop minimo, cercando di provare l'assunzione involontaria dell'integratore contenente testosterone di natura sintetica.

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