TORINO - Paul Pogba prende tempo per allestire al meglio la propria difesa contro la richiesta della Procura nazionale antidoping che, per lui, ha chiesto una squalifica di 4 anni, ovvero il massimo previsto in questi casi. I legali che stanno assistendo il campione francese in questa non facile battaglia legale hanno ottenuto lo slittamento della data dell’udienza in cui si sarebbe dovuto celebrare a Roma il processo presso il Tribunale Nazionale antidoping. Infatti è stata accettata la loro richiesta per cui l’udienza non si terrà più il 18 gennaio come già calendarizzato, ma dopo il 15 febbraio. Il giorno esatto verrà stabilito prossimamente.
Una prima soddisfazione per gli avvocati del Polpo: evidentemente hanno bisogno di altre settimane per determinare in maniera articolata e completa lo schema difensivo che verosimilmente si baserà anche su prove di carattere scientifico legate al recente storico della fisiologia di Pogba. Il quale, va ricordato, non è stato trovato positivo al testosterone bensì al Dhea, ovvero il pentadeidroepiandrosterone che è un ormone precursore del testosterone. Pogba risultò positivo alle analisi e controanalisi per un esame sostenuto dopo Udinese-Juventus del 20 agosto, prima di campionato e per le quali è stato sospeso l’11 settembre.