Rabiot e il retroscena Juve: “Avevamo visto l’Inter in tv e sapevamo..."

Il francese felice per il gol e per il successo contro la Roma: "Scudetto? Ci credevo prima, ci credo ancor di più dopo questa vittoria”. Sul rinnovo...

TORINO - Il punto esclamativo all’ultima frase del 2023 non potevano che metterlo loro: Dusan Vlahovic e Adrien Rabiot. Ovvero i due giocatori che, tra gol e assist, più hanno saputo incidere nell’anno solare della Juventus, mandato in archivio ieri sera con soddisfazione grazie ai tre punti conquistati allo Stadium di fronte alla Roma. In virtù, appunto, del macigno confezionato dal serbo e dal transalpino, due tra i volti simbolo di questa squadra. Che, semmai, hanno cooperato a ruoli… invertiti rispetto alle attese. La battaglia a lungo incatramata in mezzo al campo contro i giallorossi (nulla di imprevedibile alla vigilia...) è stata infatti sbloccata in avvio di ripresa da una rete del centrocampista, tutt’altro che una perla rara nel bagaglio tecnico dell’ex Psg. Ma, soprattutto, da un raffinato assist di tacco da parte di DV9, che in maniera più sorprendente – lui sì – ha smesso i panni del bomber per vestire quelli del… numero 10.

Alla Dybala, insomma. Un modo alternativo per imprimere il proprio marchio sulla partita, una delle più convincenti in bianconero negli ultimi mesi. Il 23enne di Belgrado, infatti, ha disputato una prova tanto generosa quanto pulita a livello tecnico. Una prestazione figlia, soprattutto, di un atteggiamento mentale finalmente positivo e propositivo, distante dal nervosismo e dagli isterismi di troppi precedenti recenti.

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Le parole di Rabiot dopo il gol vittoria contro la Roma

Anche così, nella sua testa, è nata l’idea della prodezza di tacco che ha ispirato Rabiot, francese di passaporto, ma svizzero nella puntualità dell’inserimento in area di rigore palla al piede. E chirurgico nell’imbucare nell’unico angolino possibile, di fronte all’uscita di Rui Patricio, disperata sì, ma anche efficace nel togliere all’avversario tutto lo spazio possibile.

E così Rabiot, undici centri nella passata stagione, si è appuntato al petto il terzo sigillo di questo campionato, dopo quelli realizzati a Udine ad agosto e a Monza a inizio dicembre. «Sono contento perché in casa non avevo ancora segnato e perché questa partita era davvero importante - le sue parole a caldo -. Scudetto? Ci credevo prima, ci credo ancor di più dopo questa vittoria. La strada è ancora lunga, ma ci crediamo tutti: ieri avevamo visto la partita dell’Inter e sapevamo di avere un’opportunità...». Sfruttata a piene mani grazie al suo gol, alla vigilia da un 2024 in cui Rabiot vuole recitare ancora un ruolo da grande protagonista: «Lo spirito è giusto, il pubblico straordinario e io qui mi trovo molto bene. Rinnovo? Siamo sereni e tranquilli, ragioneremo con la società più avanti».

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TORINO - Il punto esclamativo all’ultima frase del 2023 non potevano che metterlo loro: Dusan Vlahovic e Adrien Rabiot. Ovvero i due giocatori che, tra gol e assist, più hanno saputo incidere nell’anno solare della Juventus, mandato in archivio ieri sera con soddisfazione grazie ai tre punti conquistati allo Stadium di fronte alla Roma. In virtù, appunto, del macigno confezionato dal serbo e dal transalpino, due tra i volti simbolo di questa squadra. Che, semmai, hanno cooperato a ruoli… invertiti rispetto alle attese. La battaglia a lungo incatramata in mezzo al campo contro i giallorossi (nulla di imprevedibile alla vigilia...) è stata infatti sbloccata in avvio di ripresa da una rete del centrocampista, tutt’altro che una perla rara nel bagaglio tecnico dell’ex Psg. Ma, soprattutto, da un raffinato assist di tacco da parte di DV9, che in maniera più sorprendente – lui sì – ha smesso i panni del bomber per vestire quelli del… numero 10.

Alla Dybala, insomma. Un modo alternativo per imprimere il proprio marchio sulla partita, una delle più convincenti in bianconero negli ultimi mesi. Il 23enne di Belgrado, infatti, ha disputato una prova tanto generosa quanto pulita a livello tecnico. Una prestazione figlia, soprattutto, di un atteggiamento mentale finalmente positivo e propositivo, distante dal nervosismo e dagli isterismi di troppi precedenti recenti.

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