I punti chiave della Juve nel 2024: dallo sponsor al baby boom

Cosa ci dobbiamo aspettare in campo e fuori dai prossimi dodici mesi, determinanti per i bianconeri

TORINO - Non può essere un anno qualsiasi per la Juventus. Ci sono troppe svolte che saranno determinanti nel bene o nel male perché lo si possa considerare un anno come un altro. E non solo per la possibilità che la squadra torni a conquistare un trofeo dopo due stagioni di digiuno, ma anche e soprattutto per la resurrezione del club nel suo complesso, dopo dodici mesi che potevano sgretolarlo.

Lo sponsor di maglia

Il 30 giugno 2024 scadrà il contratto con Jeep che, salvo clamorosi ripensamenti, non verrà rinnovato. Infatti è da un anno che la dirigenza (Francesco Calvo in particolare) sta cercando il nuovo partner. Finora non è stata una ricerca facile, considerato che è iniziata proprio nel periodo di maggiore difficoltà per club e squadra, oltretutto senza partecipazione alle Coppe Europee, con conseguente deterioramento dell’immagine. La Juventus adesso incassa circa 45 milioni a stagione (con eventuali bonus legati ai risultati), l’obiettivo per il nuovo contratto è arrivare almeno a quota 50. Ci sono stati abboccamenti con marchi sauditi e della penisola araba, ma senza chiudere. E si sono registrate trattative con aziende statunitensi nell’ambito delle telecomunicazioni, ma anche in quel caso, al momento, senza seguito. I prossimi due mesi saranno fondamentali perché la volontà è quella di chiudere al più presto.

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Il futuro di Allegri

Massimiliano Allegri è, in questo momento, l’allenatore più saldo in panchina dell’intera Serie A. E lo sarà, qualsiasi cosa accada, fino alla fine della stagione. Poi verrà presa una decisione e il primo a decidere dovrà essere proprio lui: voglia di continuare o, qualora la Juventus avesse raggiunto gli obiettivi potrebbe anche decidere di andarsene (chissà.... magari in Arabia). In questo momento la società (e Giuntoli in particolare) sono estremamente soddisfatti della sua gestione e non solo per il secondo posto.

La sensazione è che nessuna delle parti abbia voglia di pensare al futuro, anche perché un eccellente presente sta assorbendo tutte le energie. Il futuro di Allegri, tuttavia, si deciderà (lo deciderà) tra la fine di aprile e i primi di maggio.

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Il processo penale di Roma

I pm romani sono stati molto celeri nella lettura dei faldoni dell’inchiesta della Procura di Torino, dichiarando chiuse le indagini qualche giorno prima della fine del 2023. A questo punto è lecito aspettarsi la richiesta di un rinvio a giudizio e, quindi, un’udienza preliminare che potrebbe arrivare a marzo e, nel caso di processo, si potrebbe andare in aula certamente dopo l’estate.

Il processo, di per sé, non avrà alcun riverbero sportivo, perché in quell’ambito si è chiuso tutto. Sarà importantissimo per gli ex dirigenti coinvolti (da Andrea Agnelli in giù) e per capire l’eventuale gravità delle violazioni per le quali la Juventus si è vista togliere 10 punti e... 100 milioni della Champions League.

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Il ricorso al Tar di Giraudo

Più interessante, sotto il profilo delle conseguenze sportive, è l’esito del ricorso al Tar di Antonio Giraudo, che verrà esaminato con tutta probabilità con quelli di Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene. Il tema è l’inappellabilità delle sentenze della giustizia sportiva, tutelate dalla legge 280 del 2003, la quale sarebbe in palese contrasto con il diritto europeo. L’argomento, insomma, è limitrofo alla sentenza della Corte di Giustizia Europea sul monopolio di Uefa e Fifa.

Cosa può cambiare? Nel caso di Giraudo potrebbe essere un passo per vedere riconosciuto il fatto che i processi del 2006 non rispettarono le regole del giusto processo. Un po’ come è accaduto nel processo Plusvalenze, dove il diritto di difesa è stato violato. Un’eventuale vittoria non avrebbe, insomma, conseguenze immediata, però potrebbe innescare sviluppi interessanti per la parte di tifo juventino ancora appassionata a quelle verità.

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Chiellini ritorna?

A giugno Giorgio Chiellini lascerà la California e tornerà in Italia. Tornerà anche alla Juventus? La strada, per certi versi, sembra già asfaltata e si tratta solo di percorrerla. Ma c’è sempre molta cautela nella nuova Juventus sul tema delle bandiere nel ruolo di dirigente (ci si è bruciato Del Piero, per esempio). Chiellini ha un profilo perfetto e non solo per la laurea in Economia e il master, ma solo a fine stagione si avranno certezze. Al momento si può parlare di buone possibilità.

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Yildiz (e Huijsen)

Sarà l’anno in cui osservare i due germogli fiorire. Yildiz ha già segnato il suo primo gol e si sta ritagliando un posto importante nell’attacco juventino. Il difensore olandese Huijsen, invece, è destinato al prestito al Frosinone per trovare spazio e maturare. Potrebbero essere due pilastri della Juventus del futuro e i prossimi dodici mesi saranno determinanti per vederli maturare.

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TORINO - Non può essere un anno qualsiasi per la Juventus. Ci sono troppe svolte che saranno determinanti nel bene o nel male perché lo si possa considerare un anno come un altro. E non solo per la possibilità che la squadra torni a conquistare un trofeo dopo due stagioni di digiuno, ma anche e soprattutto per la resurrezione del club nel suo complesso, dopo dodici mesi che potevano sgretolarlo.

Lo sponsor di maglia

Il 30 giugno 2024 scadrà il contratto con Jeep che, salvo clamorosi ripensamenti, non verrà rinnovato. Infatti è da un anno che la dirigenza (Francesco Calvo in particolare) sta cercando il nuovo partner. Finora non è stata una ricerca facile, considerato che è iniziata proprio nel periodo di maggiore difficoltà per club e squadra, oltretutto senza partecipazione alle Coppe Europee, con conseguente deterioramento dell’immagine. La Juventus adesso incassa circa 45 milioni a stagione (con eventuali bonus legati ai risultati), l’obiettivo per il nuovo contratto è arrivare almeno a quota 50. Ci sono stati abboccamenti con marchi sauditi e della penisola araba, ma senza chiudere. E si sono registrate trattative con aziende statunitensi nell’ambito delle telecomunicazioni, ma anche in quel caso, al momento, senza seguito. I prossimi due mesi saranno fondamentali perché la volontà è quella di chiudere al più presto.

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