TORINO - Non può essere un anno qualsiasi per la Juventus. Ci sono troppe svolte che saranno determinanti nel bene o nel male perché lo si possa considerare un anno come un altro. E non solo per la possibilità che la squadra torni a conquistare un trofeo dopo due stagioni di digiuno, ma anche e soprattutto per la resurrezione del club nel suo complesso, dopo dodici mesi che potevano sgretolarlo.
Lo sponsor di maglia
Il 30 giugno 2024 scadrà il contratto con Jeep che, salvo clamorosi ripensamenti, non verrà rinnovato. Infatti è da un anno che la dirigenza (Francesco Calvo in particolare) sta cercando il nuovo partner. Finora non è stata una ricerca facile, considerato che è iniziata proprio nel periodo di maggiore difficoltà per club e squadra, oltretutto senza partecipazione alle Coppe Europee, con conseguente deterioramento dell’immagine. La Juventus adesso incassa circa 45 milioni a stagione (con eventuali bonus legati ai risultati), l’obiettivo per il nuovo contratto è arrivare almeno a quota 50. Ci sono stati abboccamenti con marchi sauditi e della penisola araba, ma senza chiudere. E si sono registrate trattative con aziende statunitensi nell’ambito delle telecomunicazioni, ma anche in quel caso, al momento, senza seguito. I prossimi due mesi saranno fondamentali perché la volontà è quella di chiudere al più presto.