Rabiot il saggio, l'abbraccio social a Maignan: duro messaggio contro i razzisti

Il centrocampista della Juventus ha pubblicato una story su Instagram a sostegno del portiere del Milan, condannando quanto accaduto a Udine
Rabiot il saggio, l'abbraccio social a Maignan: duro messaggio contro i razzisti© Getty Images

Quanto accaduto durante il match tra Udinese e Milan, con gli insulti razzisti nei confronti di Mike Maignan, ha sconcertato il mondo del calcio e non solo, ben oltre i confini italiani. Non perché sia una prima volta (purtroppo), ma perché resta incredibile assistere a scene di questo tipo, a maggior ragione nel 2024. Un accadimento a cui Maignan non è rimasto indifferente, abbandonando il campo durante la sfida e con l'arbitro Maresca reattivo nel sospendere tempestivamente la partita.

Rabiot e il gesto per Maignan

A non restare indifferente dopo quanto successo ad Udine è stato anche un suo compagno della nazionale francese, Adrien Rabiot. Il centrocampista della Juventus, sui propri canali social, non solo ha voluto dimostrare la sua vicinanza a Maignan, ma anche ripudiando fortemente quanto avvenuto nelle scorse ore. Il calciatore bianconero, che salterà la sfida di questa sera contro il Lecce, in una story su Instagram ha ricondiviso il post che Maignan aveva pubblicato sul suo account.

In aggiunta, Rabiot ha anche scritto una frase significativa, che è in realtà un proverbio di origine cinese: "L'esprit cultivé est son propre paradis, l'esprit ignorant son propre enfer". Ovvero, in italiano: "La mente coltivata è il proprio paradiso, quella ignorante il proprio inferno". Messaggio chiaro, diretto a chi ha rovinato una serata di calcio con cose che con il calcio e l'umanità non c'entrano nulla.

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Maignan, il messaffio del sindaco di Udine

La nostra è una città di tutti: Udine non è razzista e ha una lunga storia di accoglienza. Per questo ho invitato personalmente Maignan a Udine per realizzare insieme delle iniziative concrete dedicate ai più giovani, con il supporto di Fondazione Milan. Proporrò al consiglio comunale di conferirgli in quell’occasione anche la cittadinanza onoraria”. Maignan chiama, Udine risponde. Il Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni ha seguito in prima persona i fatti verificatisi al Friuli e ha voluto subito raccogliere il messaggio di protesta del portiere milanista Mike Maignan, oggetto di offese a sfondo razzista durante la partita di ieri sera tra Udinese e Milan. Nella mattinata di domenica ha contattato la società Milan e ha inviato un messaggio personale al giocatore, per testimoniargli non solo la solidarietà sua e di tutta l’amministrazione, ma anche l’abbraccio simbolico di Udine e dei friulani. “Udine non è una città razzistaha spiegato il Sindaco, “sono rimasto profondamente ferito per quello che è accaduto ieri e proprio per questo voglio esprimere la solidarietà di Udine, dei friulani e dei tifosi dell’Udinese che non si sentono rappresentati da quello che è accaduto ieri”. “I nostri valori non possono essere umiliati da poche persone accecate dal razzismo” ha continuato De Toni.

Perciò quello che è accaduto ieri sera dev’essere un punto di svolta per la lotta a qualsiasi tipo di discriminazione. Udine ha una lunga storia di accoglienza, solidarietà, rispetto reciproco, che non può venire messa in dubbio da un singolo gesto folle. Voglio che Maignan torni a Udine per portare con la sua esperienza personale un messaggio fortissimo alle nuove generazioni: il futuro delle nostre comunità passa per l’inclusione, il rispetto, la condivisione e di conseguenza per relazioni sociali proficue. A Udine il 14% dei residenti è di origine straniera. Da sempre il nostro territorio di frontiera è crocevia di popoli e culture. Non c’è spazio per alcuna discriminazione. Per questo proporrò al prossimo consiglio comunale che in quell’occasione Maignan diventi cittadino onorario della città”. Continua il Sindaco “Il mondo del calcio, animato da tifoserie e rivalità, è in prima linea per la lotta al razzismo. Noi siamo a fianco di ogni movimento sportivo per affermare che non ci sono differenze, né in campo né fuori. Il pubblico friulano si è sempre distinto per correttezza e anche per questo lo stadio ha ospitato un cospicuo numero di partite internazionali. La stessa società Udinese Calcio si è sempre dimostrata multiculturale e inclusiva. Il Friuli è un simbolo di solidarietà e attenzione al prossimo. Tutti insieme lo dimostreremo ancora una volta”, ha concluso De Toni.

 

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Quanto accaduto durante il match tra Udinese e Milan, con gli insulti razzisti nei confronti di Mike Maignan, ha sconcertato il mondo del calcio e non solo, ben oltre i confini italiani. Non perché sia una prima volta (purtroppo), ma perché resta incredibile assistere a scene di questo tipo, a maggior ragione nel 2024. Un accadimento a cui Maignan non è rimasto indifferente, abbandonando il campo durante la sfida e con l'arbitro Maresca reattivo nel sospendere tempestivamente la partita.

Rabiot e il gesto per Maignan

A non restare indifferente dopo quanto successo ad Udine è stato anche un suo compagno della nazionale francese, Adrien Rabiot. Il centrocampista della Juventus, sui propri canali social, non solo ha voluto dimostrare la sua vicinanza a Maignan, ma anche ripudiando fortemente quanto avvenuto nelle scorse ore. Il calciatore bianconero, che salterà la sfida di questa sera contro il Lecce, in una story su Instagram ha ricondiviso il post che Maignan aveva pubblicato sul suo account.

In aggiunta, Rabiot ha anche scritto una frase significativa, che è in realtà un proverbio di origine cinese: "L'esprit cultivé est son propre paradis, l'esprit ignorant son propre enfer". Ovvero, in italiano: "La mente coltivata è il proprio paradiso, quella ignorante il proprio inferno". Messaggio chiaro, diretto a chi ha rovinato una serata di calcio con cose che con il calcio e l'umanità non c'entrano nulla.

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