Nonostante la stagione complicata alcune scommesse estive hanno portato i risultati sperati? C’è ancora qualche potenziale inespresso fra gli acquisti del mercato estivo?
«Rispetto alle singole individualità non ho dubbi che la squadra abbia un potenziale importante. La conoscenza del campionato e dei meccanismi di gioco, così come il lavoro quotidiano possono far crescere tutti. Fra i vari giocatori mi aspetto molto da Zemura, che ha qualità importanti. Ha avuto qualche problema fisico, ma sono sicuro farà vedere tutte le sue caratteristiche, così come Ebosele. Ha qualità fisiche e di corsa importanti, stiamo facendo un lavoro tattico su di lui. Davis e Brenner, considerato che non li abbiamo mai avuti, li riteniamo come due nuovi acquisti».
Il caso Maignan è piombato su un club sempre attento a combattere ogni episodio di razzismo e che fa dell’integrazione una delle sue caratteristiche, da sempre. Come valuta questa spiacevole situazione?
«Abbiamo dato subito solidarietà al ragazzo mettendoci disposizione per trovare i pochi responsabili di quanto è successo esprimendo in modo fermo la condanna rispetto ad ogni tipo di discriminazione che qui non è ammessa. Credo che anche in questo caso abbiamo dimostrato di essere un club d’eccellenza, andando a tutelare la parte sana del nostro tifo che non andava punita, così come città e club per 5-6 irresponsabili».
Concentrandoci sulla sfida contro la Juve, come si può far punti a Torino?
«Dovremo fare una partita di un’attenzione straordinaria contro una squadra che punisce alla minima distrazione. Sono certo che faremo sicuramente un’ottima prestazione, giocandocela con la giusta mentalità e umiltà di chi vuole fare risultato su ogni campo, senza paura».
E sulla sfida scudetto, come la vede?
«Dopo lo scontro diretto l’Inter è la squadra favorita, esprime un calcio di livello. Il percorso europeo dell’anno scorso ha dato consapevolezza. Stanno meritando di essere primi».
Torino è la sua città e le sue esperienze con le maglie di entrambi i club state sicuramente importanti, ma in anni difficili per vicende societarie. Ha rimpianti?
«No, perché da calciatore mi sono sempre concentrato solo sul campo. Tra Toro e Juve ho vinto tre campionati. Sono contento che entrambi i club, dopo i rispettivi momenti complicati, siano riusciti a rinascere. Il Toro sta ottenendo risultati importanti ed è in continua crescita, la Juve dopo l’anno di B ha costruito le basi per ritornare ad essere protagonista per lungo tempo, crescendo calciatori importanti».
«Rispetto alle singole individualità non ho dubbi che la squadra abbia un potenziale importante. La conoscenza del campionato e dei meccanismi di gioco, così come il lavoro quotidiano possono far crescere tutti. Fra i vari giocatori mi aspetto molto da Zemura, che ha qualità importanti. Ha avuto qualche problema fisico, ma sono sicuro farà vedere tutte le sue caratteristiche, così come Ebosele. Ha qualità fisiche e di corsa importanti, stiamo facendo un lavoro tattico su di lui. Davis e Brenner, considerato che non li abbiamo mai avuti, li riteniamo come due nuovi acquisti».
Il caso Maignan è piombato su un club sempre attento a combattere ogni episodio di razzismo e che fa dell’integrazione una delle sue caratteristiche, da sempre. Come valuta questa spiacevole situazione?
«Abbiamo dato subito solidarietà al ragazzo mettendoci disposizione per trovare i pochi responsabili di quanto è successo esprimendo in modo fermo la condanna rispetto ad ogni tipo di discriminazione che qui non è ammessa. Credo che anche in questo caso abbiamo dimostrato di essere un club d’eccellenza, andando a tutelare la parte sana del nostro tifo che non andava punita, così come città e club per 5-6 irresponsabili».
Concentrandoci sulla sfida contro la Juve, come si può far punti a Torino?
«Dovremo fare una partita di un’attenzione straordinaria contro una squadra che punisce alla minima distrazione. Sono certo che faremo sicuramente un’ottima prestazione, giocandocela con la giusta mentalità e umiltà di chi vuole fare risultato su ogni campo, senza paura».
E sulla sfida scudetto, come la vede?
«Dopo lo scontro diretto l’Inter è la squadra favorita, esprime un calcio di livello. Il percorso europeo dell’anno scorso ha dato consapevolezza. Stanno meritando di essere primi».
Torino è la sua città e le sue esperienze con le maglie di entrambi i club state sicuramente importanti, ma in anni difficili per vicende societarie. Ha rimpianti?
«No, perché da calciatore mi sono sempre concentrato solo sul campo. Tra Toro e Juve ho vinto tre campionati. Sono contento che entrambi i club, dopo i rispettivi momenti complicati, siano riusciti a rinascere. Il Toro sta ottenendo risultati importanti ed è in continua crescita, la Juve dopo l’anno di B ha costruito le basi per ritornare ad essere protagonista per lungo tempo, crescendo calciatori importanti».
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