Allegri lo ha ripetuto più volte, anche quando, dopo la vittoria di Lecce del 21 gennaio, la Juventus sembrava destinata a lottare per lo scudetto fino all’ultima giornata: i bianconeri devono guardare alla distanza dal quinto posto, non ad altro. E alla fine, a furia di dirlo, la Juventus si è davvero ritrovata a doversi guardare le spalle. Il ritmo delle ultime quattro partite impone riflessioni e calcoli di classifica sulla quota Champions, non più su quella tricolore: due punti in 360 minuti è un passo da retrocessione, dopo aver invece viaggiato ad alta velocità da Frecciarossa a cavallo tra l’antivigilia di Natale e la fine di gennaio. In poco più di un mese i bianconeri avevano messo in cassaforte 15 punti in 5 partite, poi è arrivato il punto con l’Empoli e il conseguente buio: prima della sconfitta di San Siro, la Juventus aveva perso solo con il Sassuolo a settembre.
Juventus, il Frosinone per ripartire
Due sconfitte consecutive (Inter e Udinese) e il tormentato pareggio di Verona hanno spinto la Juventus in un vortice dal quale è necessario uscire il più in fretta possibile, calendario alla mano: già con il Frosinone domenica. Perché l’Atalanta quarta si è portata a -9 con una partita da recuperare (a San Siro con l’Inter) e la quinta, ora come ora il Bologna, è sempre a -9 dalla squadra di Allegri: insomma, il rumore dei nemici (sportivamente parlando) comincia a sentirsi dalle parti della Continassa.