Bremer, muscoli e rabbia: il muro Juve oltre numeri e sirene di mercato

Il brasiliano con il Frosinone vuole superare la delusione per non aver potuto aiutare i compagni a Verona

Le ultime quattro giornate, così avare di soddisfazioni, unite a un calendario sulla falsariga dell’ultima settimana al Giro d’Italia, con più salite che frazioni pianeggianti, renderà quello di domenica un mezzogiorno (e mezzo) di fuoco. La Juventus, impegnata all’ora di pranzo contro il Frosinone, ha la stringente necessità di darsi un robusto pizzicotto, per scuotere gli animi e tornare a muovere la classifica. Pena iniziare a far di calcolo per stilare inquietanti tabelle sulla qualificazione alla prossima Champions. Se segnare alla difesa ciociara, di gran lunga la più battuta dell’intero campionato, non pare alla vigilia impresa complessa nemmeno per questa sbiadita versione dei bianconeri, all’ordine del giorno ci sarà la solidità della fase difensiva, in una partita che vedrà tornare tra i titolari Bremer.

L'importanza di Bremer

Il valore della presenza in campo della colonna brasiliana va ampiamente oltre i freddi numeri, che pure raccontano di come a Verona – prima gara di campionato saltata dall’ex Torino in stagione – la squadra abbia subito più di un gol per la prima volta dalla sciagurata trasferta di Reggio Emilia in settembre. Già, perché Bremer non dà solo ampie garanzie in termini di ripiegamenti difensivi. Il brasiliano assicura certezze ai compagni e intimorisce gli avversari con i muscoli e con il costante contatto fisico col proprio dirimpettaio. Collabora in maniera essenziale alla fase di prima impostazione. E, poi, segna: già due timbri nell’annata, contro Lecce e Cagliari, in scia ai cinque della passata stagione.

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Bremer e le sirene di mercato

Anche per questo sul giocatore ci sono gli occhi di quasi tutte le big d’Europa, a partire dal Manchester United desideroso di rinnovare ancora una volta il proprio progetto tecnico: la Juventus non ha intenzione di cedere il suo totem difensivo, ma non può nemmeno permettersi di ignorare eventuali offerte faraoniche. Se ne riparlerà.

Le parole del brasiliano

L’obiettivo all’orizzonte, intanto, resta il match dell’Allianz contro il Frosinone di Barrenechea, Soulé e Kaio Jorge. Squadra che incassa, d’accordo, ma che sa anche colpire: 32 reti segnate finora, tre più della Lazio di Sarri e soltanto una meno del Napoli campione d’Italia. Serviranno concentrazione e compattezza, la cui carenza è la principale indiziata per spiegare i recenti passaggi a vuoto. Allegri, in questo senso, ha chiesto una reazione forte alla squadra. E un aiuto a Bremer, a tratti giganteggiante negli ultimi mesi. Il brasiliano vuole lasciarsi alle spalle il disappunto per i recenti risultati, trasformato in rabbia dall’impossibilità di aiutare i compagni al Bentegodi causa squalifica: «Continueremo a lavorare e a dare tutto per questa maglia», la sua reazione dopo i primi scricchiolii. Servirà eccome, domenica, per non ritrovarsi con il pranzo sullo stomaco.

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Le ultime quattro giornate, così avare di soddisfazioni, unite a un calendario sulla falsariga dell’ultima settimana al Giro d’Italia, con più salite che frazioni pianeggianti, renderà quello di domenica un mezzogiorno (e mezzo) di fuoco. La Juventus, impegnata all’ora di pranzo contro il Frosinone, ha la stringente necessità di darsi un robusto pizzicotto, per scuotere gli animi e tornare a muovere la classifica. Pena iniziare a far di calcolo per stilare inquietanti tabelle sulla qualificazione alla prossima Champions. Se segnare alla difesa ciociara, di gran lunga la più battuta dell’intero campionato, non pare alla vigilia impresa complessa nemmeno per questa sbiadita versione dei bianconeri, all’ordine del giorno ci sarà la solidità della fase difensiva, in una partita che vedrà tornare tra i titolari Bremer.

L'importanza di Bremer

Il valore della presenza in campo della colonna brasiliana va ampiamente oltre i freddi numeri, che pure raccontano di come a Verona – prima gara di campionato saltata dall’ex Torino in stagione – la squadra abbia subito più di un gol per la prima volta dalla sciagurata trasferta di Reggio Emilia in settembre. Già, perché Bremer non dà solo ampie garanzie in termini di ripiegamenti difensivi. Il brasiliano assicura certezze ai compagni e intimorisce gli avversari con i muscoli e con il costante contatto fisico col proprio dirimpettaio. Collabora in maniera essenziale alla fase di prima impostazione. E, poi, segna: già due timbri nell’annata, contro Lecce e Cagliari, in scia ai cinque della passata stagione.

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