Prandelli: "Juve, Vlahovic leader ma una cosa lo suggestiona. Chiesa invece..."

L'ex tecnico della Fiorentina e della Nazionale ha analizzato il momento del centravanti serbo e della squadra bianconera

TORINO - Cesare Prandelli ha “pesato” qualità umane e tecniche di Dusan Vlahovic nel corso di uno dei momenti più difficili nella storia recente della Fiorentina. Lo ha lanciato, cullato, allenato e non ha mai nutrito dubbi sulle potenzialità dell’attaccante serbo. E, va ricordato, non ha certo aspettato questo exploit per ribadirlo: «Sai... L’ho sempre visto bene e so bene che le qualità le ha sempre avute. Ora la squadra gioca in maniera più offensiva e lo aiuta di più, ma Dusan non si discute».

Il salto di qualità, forse, è mentale: sembra sempre più consapevole di quel che può dare, non crede?

«È in fiducia, è vero: è più convinto di se stesso ma soprattutto del suo ruolo dentro alla Juventus».

È pronto ad assumersi un ruolo da trascinatore e da leader?

«Sì, ne sono convinto. Contro il Frosinone ha letteralmente trascinato la squadra e può davvero diventare il trascinatore di questa Juventus, il giocatore di riferimento anche per carattere oltre che per tecnica e gol».

Ecco: quali sono le caratteristiche caratteriali di Vlahovic?

«È un ragazzo sensibile. Ha il fuoco dentro e vorrebbe sempre spaccare tutto per se stesso e la squadra. Ma è sensibile, anzi, sensibilissimo e così è molto suggestionato dalla considerazione che percepisce dai compagni e dall’ambiente in generale. Se avverte fiducia e stima si esalta».

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Dal punto di vista tattico, invece, meglio più isolato in un tridente o con un compagno più vicino?

«Ma lui sa svariare o andare incontro, legge le situazioni e fa i movimenti: può giocare solo o con uno a fianco. Piuttosto, sono un po’ gli altri che devono capire sempre meglio come servirlo: lui ha bisogno la palla nello spazio, sulla corsa: è un bomber».

Prima accennava al fatto che la Juventus ultimamente ha alzato la linea offensiva: è per questo che subisce più gol, per la difficoltà a trovare equilibro?

«L’equilibrio va trovato in entrambe le fasi, ma servono i giocatori con le caratteristiche giuste per potertelo garantire. Giuntoli è arrivato solo in estate e questi mesi gli sono sicuramente serviti per fare valutazioni e per capire quali inserimenti fare. Si siederanno con mister e ragioneranno su quel che serve per garantire meglio le due fasi».

Se il campionato finisse ora, che giudizio darebbe alla stagione della Juventus?

«Il giudizio non può che essere buono, anche molto buono: si sono poste le basi per la crescita futura. Quello che mi sembra possa mancare per il salto di qualità è, piuttosto, il miglior Chiesa. Non lo conosco e non so cosa gli manchi, ma mi sembra ancora alla ricerca di una continuità che sarebbe decisiva per la Juventus».

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TORINO - Cesare Prandelli ha “pesato” qualità umane e tecniche di Dusan Vlahovic nel corso di uno dei momenti più difficili nella storia recente della Fiorentina. Lo ha lanciato, cullato, allenato e non ha mai nutrito dubbi sulle potenzialità dell’attaccante serbo. E, va ricordato, non ha certo aspettato questo exploit per ribadirlo: «Sai... L’ho sempre visto bene e so bene che le qualità le ha sempre avute. Ora la squadra gioca in maniera più offensiva e lo aiuta di più, ma Dusan non si discute».

Il salto di qualità, forse, è mentale: sembra sempre più consapevole di quel che può dare, non crede?

«È in fiducia, è vero: è più convinto di se stesso ma soprattutto del suo ruolo dentro alla Juventus».

È pronto ad assumersi un ruolo da trascinatore e da leader?

«Sì, ne sono convinto. Contro il Frosinone ha letteralmente trascinato la squadra e può davvero diventare il trascinatore di questa Juventus, il giocatore di riferimento anche per carattere oltre che per tecnica e gol».

Ecco: quali sono le caratteristiche caratteriali di Vlahovic?

«È un ragazzo sensibile. Ha il fuoco dentro e vorrebbe sempre spaccare tutto per se stesso e la squadra. Ma è sensibile, anzi, sensibilissimo e così è molto suggestionato dalla considerazione che percepisce dai compagni e dall’ambiente in generale. Se avverte fiducia e stima si esalta».

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