Ragioni di business
Zidane ha trascorso per le vie di San Salvario, dove di tanto in tanto veniva pizzicato a giocare per strada notte tempo assieme a immigrati con cui condivideva le origini nordafricane, e negli angoli più appartati di Angelino, ristorante in cui si faceva riservare spesso e volentieri un tavolo lontano da occhi indiscreti, anni tra i più felici della sua carriera. E a Torino è ancora vincolato (anche) da ragioni di business, che talvolta lo portano sui campi della Z5 di Mappano, inaugurati nel giugno 2016, durante una cerimonia in cui si era lasciato scappare che «per me l’Italia significa Torino». Ecco, appunto.
Zidane e l'abbraccio bianconero
Zidane sotto la Mole è tornato non più tardi dello scorso ottobre, per la suggestiva sfida tra vecchie glorie andata in scena al PalaAlpitour per celebrare i cent’anni della proprietà Agnelli. Occasione nella quale il popolo bianconero l’ha stretto a sé in un abbraccio che, di riflesso, gli ha ricordato come per i tifosi lui sia, ancora e sempre, la Juventus.