Juve camaleonte: a Napoli rimpicciolita, le tre ipotesi per il centrocampo

Senza Rabiot e McKennie perde chili, centimentri e la potenza che è uno dei suoi punti di forza. Danilo resta a parte ma c’è speranza. Kean sta meglio, punta l’Atalanta

Quattro gol, otto assist e anche una decina (almeno) di centimetri e un’altra decina di chili. È una sintesi estremizzata e non esaustiva di quanto la Juventus perderà domenica a Napoli, e probabilmente anche il 10 marzo allo Stadium contro l’Atalanta, senza Adrien Rabiot (autore di tutte e quattro le reti in questione) e Weston McKennie.

McKennie e Rabiot, cosa perde la Juventus

Assenze pesantissime, che privano la squadra bianconera dei due principali trampolini di lancio per l’attacco - 5 assist McKennie, primatista della squadra, e 3 Rabiot, quarto dopo Vlahovic e Kostic con 4 ciascuno - e del rifornitore di fiducia di palle gol di Dusan Vlahovic: sì, perché i suoi cinque assist McKennie li ha serviti tutti a Vlahovic, propiziando dunque quasi il 40 per cento (38,46% per la precisione) dei 13 gol su azione di DV9. Gol e assist Massimiliano Allegri proverà a chiederli a coloro che sceglierà di schierare al posto del francese e dello statunitense e non è certo escluso che possa ottenerli, anche se capacità di inserimento, abilità nel gioco aereo e nel tiro dei due infortunati non sono certo merce comune.

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Centrocampo Juve, le caratteristiche insostituibili

Quel che però il tecnico di sicuro non potrà chiedere a nessuno dei suoi è di crescere di statura o di mettere sù muscoli da qui a domenica. E neppure per la sfida con l’Atalanta, ovviamente. Che nel calcio il fisico non sia tutto è una verità che fortunatamente continua a resistere all’evoluzione del gioco e della preparazione atletica, ma aiuta. Ed è, per venire nello specifico, uno dei punti di forza della Juventus di questa stagione: che sfrutta la fisicità nei duelli aerei - offensivi e difensivi -, nei contrasti negli spazi stretti che concede quando si compatta dietro e nelle corse con e senza palla negli spazi ampi nei quali invece ama attaccare. Tutte situazioni in Rabiot e McKennie eccellono e chi li sostituirà no, a prescindere da chi Allegri sceglierà.

Il tecnico bianconero, non potendo come detto cambiare il fisico dei centrocampisti rimasti a disposizione (pochi, visto che il doppio infortunio di Rabiot e McKennie si aggiunge alla doppia squalifica di Pogba e Fagioli), dovrà però inventarsi comunque una specie di magia. Cambiare la Juve, nei limiti di quanto ciò sia possibile in pochi giorni: perché sfruttare la fisicità come punto di forza sarà un problema, chiunque schieri al posto dei due assenti.

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Allegri, le mosse a centrocampo

Sembra certo che uno dei due prescelti sarà Carlos Alcaraz, inserito al posto di Rabiot contro il Frosinone e autore di una buona prestazione, così come a Verona dove aveva rilevato Yildiz negli ultimi 25 minuti. Più dubbi sull’altra mossa: Cambiaso, già impiegato da mezzala e che spesso assume quella posizione anche quando parte da esterno, è favorito su Miretti che non sta attraversando un buon momento. Difficile (ma non impossibile), che Allegri cambi posizione all’unico superstite del centrocampo titolare, Locatelli, spostandolo mezzala e inserendo davanti alla difesa Nicolussi Caviglia o Danilo (ieri ancora a parte, ma c’è speranza di recuperarlo, mentre per Kean, che ha svolto buona parte del lavoro in gruppo, è più probabile il rientro con l’Atalanta).

Juve, meno fisicità e più palleggio

Probabile dunque che le mezzali siano Alcaraz e uno tra Cambiaso e Miretti: tutti giocatori più tecnici che fisici, di palleggio più che di progressione e di inserimento. E su tecnica e palleggio più che sulla fisicità dovrà giocoforza puntare la Juve a Napoli, quasi rubando l’abito agli avversari che in tecnica e palleggio hanno dai tempi di Sarri il loro tratto distintivo. La Juventus non potrà ovviamente diventare il Napoli in una settimana, né snaturarsi, ma dovrà riuscire a cambiare.

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Quattro gol, otto assist e anche una decina (almeno) di centimetri e un’altra decina di chili. È una sintesi estremizzata e non esaustiva di quanto la Juventus perderà domenica a Napoli, e probabilmente anche il 10 marzo allo Stadium contro l’Atalanta, senza Adrien Rabiot (autore di tutte e quattro le reti in questione) e Weston McKennie.

McKennie e Rabiot, cosa perde la Juventus

Assenze pesantissime, che privano la squadra bianconera dei due principali trampolini di lancio per l’attacco - 5 assist McKennie, primatista della squadra, e 3 Rabiot, quarto dopo Vlahovic e Kostic con 4 ciascuno - e del rifornitore di fiducia di palle gol di Dusan Vlahovic: sì, perché i suoi cinque assist McKennie li ha serviti tutti a Vlahovic, propiziando dunque quasi il 40 per cento (38,46% per la precisione) dei 13 gol su azione di DV9. Gol e assist Massimiliano Allegri proverà a chiederli a coloro che sceglierà di schierare al posto del francese e dello statunitense e non è certo escluso che possa ottenerli, anche se capacità di inserimento, abilità nel gioco aereo e nel tiro dei due infortunati non sono certo merce comune.

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