Trauma Juve, la sfortuna fa 23 partite saltate: è la big più penalizzata

Il destino punta i bianconeri e con gli infortuni di McKennie e Rabiot il numero di gare mancate rischia una impennata

TORINO - Botte da paura. In allenamento o in partita, contrasti fortuiti che hanno però conseguenze rovinose per i bianconeri, costate finora alla Juventus almeno 23 partite saltate in campionato. Il dato è impreciso perché alcuni giocatori sono ancora in infermeria in seguito ai traumi subiti. Come Adrien Rabiot e Weston McKennie, infortunati domenica contro il Frosinone: il pestone di Bremer procura al francese la lussazione della falange dell’alluce, lo scontro con l’ex compagno Kaio Jorge mette ko la spalla del texano. Ne avranno entrambi per 2-3 settimane, ecco quindi che il conteggio rischia di impennarsi.

Juve più penalizzata, Inter la meno colpita tra le big

Anche perché Rabiot e McKennie sono gli ultimi, di una lunga serie, ad aver subito infortuni traumatici. Se nel passato lo staff medico era finito sotto accusa per i tanti problemi muscolari occorsi ai giocatori della Juventus, il trauma è invece un evento imprevisto e sfortunato che, quest’anno, sembra annidarsi alla Continassa o, comunque, nei paraggi dei bianconeri. Basta vedere la tabella a lato: tra le big la Juventus è la più penalizzata dagli infortuni traumatici, con 23 partite saltate finora seguita da Napoli (19), Lazio (12), Milan (10), Roma (7) e l’Inter, appena 4.

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Da Szczesny a Kean

Dai portieri agli attaccanti, non c’è reparto juventino che non abbia dovuto fare i conti con le botte. A cominciare da Szczesny, costretto a saltare il debutto stagionale allo Stadium, il 27 agosto contro il Bologna (e anche la successiva gara con l’Empoli), perché prende un colpo in allenamento. Stessa sorte capitata al compagno di reparto Perin, che si ferma il 5 febbraio per un lieve trauma al ginocchio, dovuto a una botta in allenamento, che gli procura una lesione al legamento dalla quale non è ancora guarito.

Anche la botta rimediata a Verona ha costretto Danilo a saltare la partita casalinga con il Frosinone: se il brasiliano torna tra i convocati per la trasferta a Napoli vuol dire che la sua assenza si è limitata a una sola giornata. Tra tutti, però, chi ha pagato di più è Moise Kean: la sua stagione è già iniziata in ritardo perché salta la prima partita, a Udine, preservato in via precauzionale per un colpo preso in allenamento. Sembra una cosa da nulla, invece ha conseguenze devastanti: un mese dopo, altro stop di un turno, per il riacutizzarsi del dolore alla tibia. Che si rifa vivo a metà dicembre, e questa volta Moise si ferma un mese per poi cominciare la riatletizzazione. In totale, manca alla Juventus da 11 giornate di campionato.

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Chiesa e Locatelli

Non è così invasiva la botta capitata a Federico Chiesa, ma anche l’ex viola ha una ricaduta: il 2024 comincia con un contrasto, ginocchio contro ginocchio, nella sfida contro la Salernitana, in Coppa Italia, che gli causa un edema osseo, un accumulo di sostanze nella parte esterna dell’osso, molto fastidioso e doloroso, anche da gestire perché il giocatore deve stare completamente a riposo affinché venga riassorbito, ma i tempi di recupero si dilatano perché poi deve ritrovare la condizione. Non ha saltato partite con la Juventus, bensì con l’Italia, Manuel Locatelli che ha subito una micro-frattura scomposta alla decima costola nella gara contro il Cagliari, restando però in campo fino alla fine. Deve rinunciare alle due gare di qualificazione agli Europei, ma non si perde, alla ripresa, il Derby d’Italia indossando uno speciale corpetto protettivo.

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TORINO - Botte da paura. In allenamento o in partita, contrasti fortuiti che hanno però conseguenze rovinose per i bianconeri, costate finora alla Juventus almeno 23 partite saltate in campionato. Il dato è impreciso perché alcuni giocatori sono ancora in infermeria in seguito ai traumi subiti. Come Adrien Rabiot e Weston McKennie, infortunati domenica contro il Frosinone: il pestone di Bremer procura al francese la lussazione della falange dell’alluce, lo scontro con l’ex compagno Kaio Jorge mette ko la spalla del texano. Ne avranno entrambi per 2-3 settimane, ecco quindi che il conteggio rischia di impennarsi.

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Anche perché Rabiot e McKennie sono gli ultimi, di una lunga serie, ad aver subito infortuni traumatici. Se nel passato lo staff medico era finito sotto accusa per i tanti problemi muscolari occorsi ai giocatori della Juventus, il trauma è invece un evento imprevisto e sfortunato che, quest’anno, sembra annidarsi alla Continassa o, comunque, nei paraggi dei bianconeri. Basta vedere la tabella a lato: tra le big la Juventus è la più penalizzata dagli infortuni traumatici, con 23 partite saltate finora seguita da Napoli (19), Lazio (12), Milan (10), Roma (7) e l’Inter, appena 4.

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