Allegri e la giovane Juve
Dai primi di febbraio in poi, la Juventus ha giocato piuttosto male, ha avuto spesso l’atteggiamento sbagliato, ha sgretolato qualsiasi speranza di lottare con l’Inter (speranza che aveva faticosamente coltivato nel girone di andata) e pure quando ha vinto, contro il Frosinone, non è piaciuta granché. La sconfitta con il Napoli è diversa e non si può ignorarlo, per quanto inquadrandola nel contesto del periodo non ribalta certe opinioni, né cancella alcuni difetti endemici di questa squadra.
È indubbio però che da una parte c’erano i campioni d’Italia senza assenze importanti; dall’altra una Juventus costretta a rinunciare a Rabiot e McKennie, due giocatori fin qui determinanti. Dei titolari a centrocampo restava il solo Locatelli, nel resto della linea c’erano Cambiaso (2000), Alcaraz (2002), Miretti (2003) e Iling Jr (2003), cui poi subentra Nonge (2005), la cui ingenuità costa il rigore decisivo per la sconfitta. Gioventù bruciata dalla mancanza di esperienza, ma che ha retto l’impatto del Napoli e ha costruito parecchio.