Yildiz a singhiozzo, tra gestione Allegri e futuro Juve: i club che lo cercano

Per il turco appena 42 minuti in campo nelle ultime 3 partite: il ritorno di Chiesa e le scelte del tecnico bianconero hanno ridotto l’utilizzo, ma il 18enne ha bisogno di continuità

Sono trascorsi ottanta giorni da quell’esordio scintillante da titolare a Frosinone: in campo fin dal primo minuto, Kenan Yildiz si è inventato un gol bellissimo con un palleggio in mezzo a tre difensori, un destro che ha fulminato Turati e un’esultanza alla Del Piero, con la linguaccia di fuori, per festeggiare la prima rete in campionato.

Yildiz e quel momento magico

Un regalo di Natale, per sé e per la Juventus: complice l’infortunio di Federico Chiesa, il giovane turco ha colto e sfruttato al volo l’occasione, andando a formare la coppia d’attacco sia con Milik sia con Vlahovic. E il momento magico di Yildiz è continuato, incrementando il bottino di gol in Coppa Italia con le reti rifilate al Frosinone e alla Salernitana. In quei giorni tra fine 2023 e inizio anno lo straniero più precoce nella storia bianconera, che segna ogni 110’, si è conquistato le copertine dei giornali: per tutti è nata una stella. La continuità è sorprendente per l’età: in Italia non c’è un altro 18enne che viaggia al ritmo di Kenan. E in Europa si contano sulle dita di una mano.

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Yildiz e le montagne russe

La favola dura però fino alla trasferta di Lecce, il 21 gennaio (guarda caso quando la Juventus vince e va in testa illudendosi di poter contendere lo scudetto all’Inter), con cinque partite di fila titolare in campionato, poi per Yildiz iniziano le montagne russe, utilizzato a singhiozzo: alcune partita da titolare (Inter e Verona) altre subentrato dalla panchina (Empoli e Udinese), fino alle ultime tre sfide contro Frosinone, Napoli e Atalanta in cui il suo minutaggio è sensibilmente diminuito a 28, 12 e 2 minuti in campo.

Mercato Juve, club europei su Yildiz

In attesa di novità sul rinnovo, Yildiz piace a tanti: Arsenal, Borussia Dortmund e top club turchi. Anche i tifosi hanno iniziato a chiedersi perché Allegri abbia deciso di concedergli così poco spazio vista l’ottima condizione fisica e le innate qualità, anche se non gli è più riuscita la stoccata vincente. Il tecnico aveva dato una prima spiegazione quando, contro l’Empoli a sorpresa gli aveva preferito Milik da affiancare a Vlahovic. «Yildiz a Lecce non aveva fatto una buonissima prestazione. Aveva bisogno di rifiatare, soprattutto per ricaricare le pile mentalmente. E infatti è subentrato molto bene».

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Allegri e la gestione di Yildiz

Per l’allenatore sarebbe dunque soltanto una questione di gestione: dopo l’abbuffata di complimenti era necessario far rientrare nella normalità il ragazzo, anche se Yildiz non ha mai dato l’impressione di essersi montato la testa. Anzi, nonostante i suoi 18 anni ha dato prova di maturità e di saper gestire la pressione: l’unico difetto semmai è la mancanza di esperienza come si è visto contro l’Inter.

Ma quella si acquisisce con il tempo e giocando. Nel frattempo Chiesa ha recuperato dall’infortunio e quindi per il turco si sono ulteriormente ristretti gli spazi perché l’azzurro è davanti come gerarchia. Però è difficile per Yildiz mantenere alte le sue prestazioni entrando soltanto nei minuti finali, quando gli viene chiesta la magia per ribaltare la partita, così come è difficile per la Juventus poter rinunciare a un ragazzo che ha saputo trascinare la squadra e ha i numeri per diventare un fuoriclasse. Come riconoscono lo stesso Allegri e la stessa società, che l’estate scorsa gli ha rinnovato il contratto. «È uno dei pochi giocatori che ha fatto il salto dalla Primavera alla prima squadra. È un giocatore giovane, ma molto bravo che farà bene fino alla fine della stagione». Sempre che giochi...

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Sono trascorsi ottanta giorni da quell’esordio scintillante da titolare a Frosinone: in campo fin dal primo minuto, Kenan Yildiz si è inventato un gol bellissimo con un palleggio in mezzo a tre difensori, un destro che ha fulminato Turati e un’esultanza alla Del Piero, con la linguaccia di fuori, per festeggiare la prima rete in campionato.

Yildiz e quel momento magico

Un regalo di Natale, per sé e per la Juventus: complice l’infortunio di Federico Chiesa, il giovane turco ha colto e sfruttato al volo l’occasione, andando a formare la coppia d’attacco sia con Milik sia con Vlahovic. E il momento magico di Yildiz è continuato, incrementando il bottino di gol in Coppa Italia con le reti rifilate al Frosinone e alla Salernitana. In quei giorni tra fine 2023 e inizio anno lo straniero più precoce nella storia bianconera, che segna ogni 110’, si è conquistato le copertine dei giornali: per tutti è nata una stella. La continuità è sorprendente per l’età: in Italia non c’è un altro 18enne che viaggia al ritmo di Kenan. E in Europa si contano sulle dita di una mano.

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