Allegri e la gestione di Yildiz
Per l’allenatore sarebbe dunque soltanto una questione di gestione: dopo l’abbuffata di complimenti era necessario far rientrare nella normalità il ragazzo, anche se Yildiz non ha mai dato l’impressione di essersi montato la testa. Anzi, nonostante i suoi 18 anni ha dato prova di maturità e di saper gestire la pressione: l’unico difetto semmai è la mancanza di esperienza come si è visto contro l’Inter.
Ma quella si acquisisce con il tempo e giocando. Nel frattempo Chiesa ha recuperato dall’infortunio e quindi per il turco si sono ulteriormente ristretti gli spazi perché l’azzurro è davanti come gerarchia. Però è difficile per Yildiz mantenere alte le sue prestazioni entrando soltanto nei minuti finali, quando gli viene chiesta la magia per ribaltare la partita, così come è difficile per la Juventus poter rinunciare a un ragazzo che ha saputo trascinare la squadra e ha i numeri per diventare un fuoriclasse. Come riconoscono lo stesso Allegri e la stessa società, che l’estate scorsa gli ha rinnovato il contratto. «È uno dei pochi giocatori che ha fatto il salto dalla Primavera alla prima squadra. È un giocatore giovane, ma molto bravo che farà bene fino alla fine della stagione». Sempre che giochi...