Da punto di forza a fragilità: la Juve in punizione torna sui banchi di scuola

Un fondamentale che aveva messo le ali alla squadra di Allegri fino all’inizio di febbraio, quando stava contendendo il primato in classifica all’Inter. Ora sedute specifiche alla Continassa
In punizione per… le punizioni. La lettura difensiva da horror che ha portato al primo gol di Koopmeiners nell’ultima recita contro l’Atalanta rappresenta una recidiva per la Juventus dell’ultimo mese e mezzo. E così, lungo il sentiero che porterà alla sfida di domenica all’ora di pranzo con il Genoa, i bianconeri andranno a ripetizioni. Dove? Alla Continassa, naturalmente, dove in settimana alcune sedute saranno mirate, in particolare, a ritrovare il feeling con i calci piazzati. 

Juve, cattiveria smarrita

Già, perché il fondamentale in realtà aveva messo le ali alla squadra che fino all’inizio di febbraio stava contendendo il primato in classifica all’Inter. Ma, così come l’aveva portata in alto, ora rischia di concorrere a schiacciarla verso il basso, nel contesto di una striscia aperta di sette partite che ha fruttato sei punti appena in graduatoria. E il discorso vale, allo stesso modo, nell’una e nell’altra area di rigore.  Questione di cattiveria smarrita quando è ora di colpire l’avversaria, forse. Questione di concentrazione perduta quando è ora di alzare il muro dietro, sicuramente. Fatto sta che, in termini offensivi, la Juventus aveva trovato 9 volte la via del gol sugli sviluppi di un calcio piazzato nelle prime 22 giornate. E che l’ultimo aggiornamento sul tema riporta di un solo centro confezionato così negli ultimi 6 turni, con la giocata vincente sul gong trovata da Rugani allo Stadium contro il Frosinone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'involuzione della Juve nella propria area

Ma è soprattutto nella propria area di rigore che i bianconeri stanno rivelando una preoccupante involuzione. Il già citato gol di Koopmeiners nel tardo pomeriggio di domenica, con un movimento dell’olandese in area di rigore che – pur facilmente leggibile – ha tagliato fuori in un sol colpo Iling, Bremer e Cambiaso, è l’esempio più eclatante delle recenti difficoltà di squadra.
Ma non certo l’unico. Se il desiderio di mercato di Giuntoli ha potuto battere a rete indisturbato da pochi passi, tre giorni fa, a Giannetti sempre allo Stadium non era parso vero, a febbraio, poter così facilmente appoggiare il pallone in fondo al sacco per la sua prima gioia in Serie A, che aveva deciso un mortificante Juventus-Udinese.  Un gol figlio dell’indecisione di Gatti, che a centro area si era fatto anticipare da Kristensen nel gioco aereo, e del maldestro rinvio di Alex Sandro, che appostato nei pressi della porta di Szczesny aveva di fatto rimesso in mezzo all’area il pallone anziché spazzarlo lontano. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juventus, questione di dettagli

Ma anche nel deludente pareggio del Bentegodi contro il Verona, nella stessa settimana dello scivolone contro i friulani, la Juventus si era complicata la vita sugli sviluppi di un calcio piazzato. Perché è vero che Folorunsho in apertura di gara aveva trovato il più classico dei gol della domenica, ma lo è altrettanto che il centrocampista scaligero aveva potuto battere a rete indisturbato, con Kostic troppo pigro nell’uscita per mettere pressione. Un passo in meno verso l’avversario, una lettura più lenta della situazione.
Dettagli, più o meno grandi a seconda della situazione, che stanno rischiando di compromettere una stagione esaltante soltanto fino a 45 giorni fa. Il ritorno tra i banchi di scuola alla Continassa, in settimana, servirà per cercare di invertire il pericolos trend. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In punizione per… le punizioni. La lettura difensiva da horror che ha portato al primo gol di Koopmeiners nell’ultima recita contro l’Atalanta rappresenta una recidiva per la Juventus dell’ultimo mese e mezzo. E così, lungo il sentiero che porterà alla sfida di domenica all’ora di pranzo con il Genoa, i bianconeri andranno a ripetizioni. Dove? Alla Continassa, naturalmente, dove in settimana alcune sedute saranno mirate, in particolare, a ritrovare il feeling con i calci piazzati. 

Juve, cattiveria smarrita

Già, perché il fondamentale in realtà aveva messo le ali alla squadra che fino all’inizio di febbraio stava contendendo il primato in classifica all’Inter. Ma, così come l’aveva portata in alto, ora rischia di concorrere a schiacciarla verso il basso, nel contesto di una striscia aperta di sette partite che ha fruttato sei punti appena in graduatoria. E il discorso vale, allo stesso modo, nell’una e nell’altra area di rigore.  Questione di cattiveria smarrita quando è ora di colpire l’avversaria, forse. Questione di concentrazione perduta quando è ora di alzare il muro dietro, sicuramente. Fatto sta che, in termini offensivi, la Juventus aveva trovato 9 volte la via del gol sugli sviluppi di un calcio piazzato nelle prime 22 giornate. E che l’ultimo aggiornamento sul tema riporta di un solo centro confezionato così negli ultimi 6 turni, con la giocata vincente sul gong trovata da Rugani allo Stadium contro il Frosinone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Da punto di forza a fragilità: la Juve in punizione torna sui banchi di scuola
2
L'involuzione della Juve nella propria area
3
Juventus, questione di dettagli